Riguarda & Recensisci
Con l'uscita di Dogman, ultimo lavoro di Garrone, ho voluto rivedere anche Primo Amore,che ancora non ho recensito alla fabbrica; ne approfitto stasera, così dico la mia su uno dei film più particolari usciti nel bel paese nel decennio scorso.
Quello che ho rivisto oggi, è senza dubbio un film che fin dal titolo suona un po' come ironico ma che a conti fatti con la storia c'entra poco o anche nulla.
Il confine tra l'amore tra due persone che si rivela labile quanto una carta velina, è l'accettare di modellarsi come piace alla persona con cui stiamo.
E' amore questo? Forse dalla parte di lei credo solo un po' Sonia, accetta un appuntamento al buio con un tipo strano, che si rivelerà uno psicopatico la cui ossessione è stare con una donna che accetti il suo prototipo di bellezza, ovvero rinunci a mangiare completamente perché lui è attratto solo da donne anoressiche.
Vittorio è un tipo solitario, taciturno, che già al primo incontro le dice che la credeva più magra.
Il tema centrale di questo film che è tratto da una storia realmente accaduta, la sottomissione ad una dieta da schiava, per fare contenta la persona con cui si ha un rapporto.
Un rapporto decisamente malato sin dall'inizio, ma che ridurrà Sonia ad essere pelle e ossa, tutto per piacere a lui, anche annullarsi, cancellare la propria coscienza e dignità.
Lui crede che Sonia sia come l'oro con cui lavora, che la può maneggiare come se fosse un oggetto, ed è proprio come un oggetto che lui la tratta.
Ma tutto questo ha un limite, che arriverà nella scena più estrema del film che non vi anticipo per non rovinarvi nulla, dico soltanto che la dipendenza affettiva, perché di questo parla il film, è una violenza sottile e silenziosa, che ti distrugge molto peggio che una reale violenza fisica.
Ferite lancinanti, che arrivano e non te ne puoi liberare, finchè non arriva il punto di non ritorno.
Se avete letto il libro di Marco Mariolini, Il collezionista di Anoressiche sapete già di chi sto parlando.
Matteo Garrone, però ha voluto dare una chance a Sonia almeno nel film, perché nella vita reale è stata uccisa dall'uomo con cui stava.
Un finale lucido e comprensibile, per una storia che vira ai margini della pura follia umana, e che non si spiega affatto come si può accettare di sottomettersi a una mente deviata come quella di Vittorio.
Qui l'amore non centra nulla, è pura dipendenza affettiva, pura sottomissione...oltre che come ho già detto prima pura follia.
Se non l'avete visto fatelo, sono sicura che vi colpirà, così come ha colpito me.
È piaciuto tanto anche a me. Forse anche perché il protagonista maschile, Vitaliano Trevisano, è uno degli scrittori italiani che mi sento più vicino.
RispondiEliminasi ha un viso inquietante e fa anche paura...
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