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ET L'extraterrestre

E' la favola che ha commosso milioni di persone in tutto il mondo, e continua a farlo nonostante siano passati ben 30 anni dalla sua uscita cinematografica.
Con ET Spielberg ha la sua definitiva consacrazione come cineasta, e verrà inserito nell'olimpo dei più grandi autori del secolo.
Fattostà che essendo un film fantastico è adatto a tutta la famiglia, protagonista è Elliot, un bambino che vive con i fratelli e la madre che trova un piccolo extraterrestre che ha perso la strada di casa.
Come fare per aiutarlo a tornare dai suoi genitori? Grazie all'astuzia e all'intelligenza dei suoi fratelli e poi anche della madre, riuscirà nell'intento e aiuterà il suo amico a trovare la strada di casa.
Per un ebreo come Spielberg è sorprendente la presenza di elementi di origine cattolica nel film, ET che viene dal cielo, trova in Elliot una guida per ritrovare l'astronave che l'ha lasciato sulla terra, muore, risorge ed è ancora Elliot ad aiutarlo a ritrovare la sua astronave.
Un film che ha fatto storia, un capolavoro che è entrato nella storia del cinema, ed è stato uno dei maggiori incassi di tutti i tempi.
E' un film dalla trama semplice, che va gustato per emozionarsi e ricordarsi di quando noi eravamo ragazzini, soprattutto noi, quelli che negli anni ottanta erano ragazzini, famosissima la scena del volo delle biciclette, ispirato da un film italiano di De Sica, e che ha di fatto lanciato la moda delle biciclette per bambini, infatti dopo questo film in molti si sono comprati la bicicletta di Elliot.
Commovente, magico, fantastico, in una parola unico.
La qualità del film è di livello alto, Spielberg ha aggiunto anche elementi biografici alla trama, e da cantore di favole qual'è ha pensato bene anche di ispirarsi a un altro grande regista che lavorava molto bene con i bambini: quel François Truffaut che ha ispirato lui e tanti altri registi della sua generazione, non a caso Spielberg soprattutto in quegli anni fino a Jurassic Park ha lavorato molto con i bambini.
ET è una fiaba, da far vedere ai bambini ma anche a quegli adulti che hanno dimenticato le cose belle dell'infanzia.
CAPOLAVORO



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