Primo film drammatico per Paolo Virzì, il ritratto amaro della borghesia italiana, con al centro due famiglie coi soldi, con due figli uno a testa, e la seconda ne aspetta un altro, un incidente, e un colpevole che ancora non ha il coraggio di uscire allo scoperto, una storia vista attraverso due punti di vista.
Film presentato come il caso cinematografico dell'anno, scritto da un americano e diretto da un italiano che per tutta la carriera ha fatto solo commedie nella maggioranza dei casi, escluso il formidabile esordio con La Bella Vita, sembra una mossa vincente sulla carta, e in parte lo è pure.
Non male il film devo dire che non mi è dispiaciuto, anche se devo ammettere tutto questo caso cinematografico non glielo ho visto.
Paolo Virzì cerca di fare un opera autoriale, personalizzandola e cercando laddove molti autori cercano di colpire il bersaglio, ma sappiamo tutti che Virzì non fa certo cinema d'autore, ma si deve pur sottolieanre la sua prova di dare al suo film una certa qualità, e non si può certo sottovalutare questo caso.
Ma il film non è certo privo di difetti.
Proprio per questa costruzione a film d'autore forse Virzì dimentica di tenere a freno certe inventive, che rischiano di confondere lo spettatore, non che lo fanno nel vero senso della parola, ma il rischio c'è.
Il ritratto amaro e impetuoso dell'italia borghese di oggi, questo è uno dei meriti del film di Paolo Virzì, che pur non presentando nulla di nuovo fa della sana critica all'italia della gente coi soldi, gente che ha costruito la sua fortuna a colpi di culo, magari pagando mazzette e via dicendo, e ha avuto molte occasioni presentate praticamente su un piatto d'argento.
Ma dentro questo ritratto dell'italia ci pone un delitto, causato dall'incidente, quanto vale la vita umana rispetto ai soldi che possono pagare queste famiglie altolocate per "risolvere" la questione? E' questo il punto focale del film, che gira senza troppi fronzoli sulla questione.
Due ragazzi che per il caso e il destino vengono coinvolti in un incidente dove a perderci la vita è solo un poveraccio....secondo voi chi la spunterebbe?
Per scoprirlo ovviamente dovete guardare il film, che resta un prodotto senza infamia e senza lode, senza scendere in preamboli o farne il capolavoro che certamente non è.
Non male, ma Virzì dovrebbe tornare al suo cinema, non toccare il cinema d'autore, che non lo rappresenta per niente.
Voto: 6 e 1/2
Film presentato come il caso cinematografico dell'anno, scritto da un americano e diretto da un italiano che per tutta la carriera ha fatto solo commedie nella maggioranza dei casi, escluso il formidabile esordio con La Bella Vita, sembra una mossa vincente sulla carta, e in parte lo è pure.
Non male il film devo dire che non mi è dispiaciuto, anche se devo ammettere tutto questo caso cinematografico non glielo ho visto.
Paolo Virzì cerca di fare un opera autoriale, personalizzandola e cercando laddove molti autori cercano di colpire il bersaglio, ma sappiamo tutti che Virzì non fa certo cinema d'autore, ma si deve pur sottolieanre la sua prova di dare al suo film una certa qualità, e non si può certo sottovalutare questo caso.
Ma il film non è certo privo di difetti.
Proprio per questa costruzione a film d'autore forse Virzì dimentica di tenere a freno certe inventive, che rischiano di confondere lo spettatore, non che lo fanno nel vero senso della parola, ma il rischio c'è.
Il ritratto amaro e impetuoso dell'italia borghese di oggi, questo è uno dei meriti del film di Paolo Virzì, che pur non presentando nulla di nuovo fa della sana critica all'italia della gente coi soldi, gente che ha costruito la sua fortuna a colpi di culo, magari pagando mazzette e via dicendo, e ha avuto molte occasioni presentate praticamente su un piatto d'argento.
Ma dentro questo ritratto dell'italia ci pone un delitto, causato dall'incidente, quanto vale la vita umana rispetto ai soldi che possono pagare queste famiglie altolocate per "risolvere" la questione? E' questo il punto focale del film, che gira senza troppi fronzoli sulla questione.
Due ragazzi che per il caso e il destino vengono coinvolti in un incidente dove a perderci la vita è solo un poveraccio....secondo voi chi la spunterebbe?
Per scoprirlo ovviamente dovete guardare il film, che resta un prodotto senza infamia e senza lode, senza scendere in preamboli o farne il capolavoro che certamente non è.
Non male, ma Virzì dovrebbe tornare al suo cinema, non toccare il cinema d'autore, che non lo rappresenta per niente.
Voto: 6 e 1/2
a me è piaciuto molto, forse è uno dei pochi film che abbiamo che possiamo esportare senza tanto vergognarcene...
RispondiEliminaPiaciuto anche a me, forse anche un voto in più ;)
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