Nuovo appuntamento con CineClassics e questa settimana ci sono ben due recensioni anziché solo una, la prima è Angoscia diretto nel 1944 da George Cuckor, film che farebbe venire l'ansia anche a chi ha un cuore di ferro per quanto è ben scritto, diretto e recitato.
Questa è la storia di una manipolazione, la manipolazione di una giovane cantante che per amore rinuncia alla sua carriera di soprano e sposa il misterioso Gregory Anton che almeno all'inizio si dimostra parecchio affettuoso, però c'è qualcosa che nasconde a sua moglie Paula.
All'inizio sono solo piccole cose, poi piano piano comincia a diminuire la luce nelle lampade a gas, e Paula sente degli strani passi che salgono la soffitta, lui le dice che è tutto frutto della sua immaginazione e la donna si convince che quello che dice il marito è la verità, perché nel frattempo ha fatto in modo che lei capisse questo.
Poi le cose si fanno sempre più difficili, soprattutto quando il marito sposta gli oggetti, o le fa capire che ha rubato le sue cose, piano piano, sempre con quella sua indole da despota.
Paula arriverà davvero a credere di essere impazzita, fino all'arrivo di un giovane che è deciso ad aiutarla e cerca in tutti i modi di farle capire che le crede: Brian Cameron.
E sarà proprio Brian a smascherare il gioco crudele del marito, che fa emergere l'oscuro segreto legato alla morte della zia di Paula e alla ricerca di alcuni gioielli di inestimabile valore.
Vi dico solo che questo film è bellissimo, inquietantissimo, terribilissimo e che bisogna vederlo per conoscere la psiche deviata del protagonista, che si spinge talmente in là da non avere limiti nel suo cammino.
Limiti che vengono intralciati da Brian che scopre l'inganno ai danni di Paula.
Questo è anche il film che mi ha fatto amare tantissimo Ingrid Bergman, attrice che già apprezzavo, ma che con questo film è diventata una delle mie preferite.
La sua recitazione è credibile e molto vera, come anche Charles Boyer che interpreta il crudele marito.
Un altra perla del grande George Cukor regista che apprezzo moltissimo, e che da ora in avanti vedrete spesso in questa rubrica, ve lo prometto.
Questa è la storia di una manipolazione, la manipolazione di una giovane cantante che per amore rinuncia alla sua carriera di soprano e sposa il misterioso Gregory Anton che almeno all'inizio si dimostra parecchio affettuoso, però c'è qualcosa che nasconde a sua moglie Paula.
All'inizio sono solo piccole cose, poi piano piano comincia a diminuire la luce nelle lampade a gas, e Paula sente degli strani passi che salgono la soffitta, lui le dice che è tutto frutto della sua immaginazione e la donna si convince che quello che dice il marito è la verità, perché nel frattempo ha fatto in modo che lei capisse questo.
Poi le cose si fanno sempre più difficili, soprattutto quando il marito sposta gli oggetti, o le fa capire che ha rubato le sue cose, piano piano, sempre con quella sua indole da despota.
Paula arriverà davvero a credere di essere impazzita, fino all'arrivo di un giovane che è deciso ad aiutarla e cerca in tutti i modi di farle capire che le crede: Brian Cameron.
E sarà proprio Brian a smascherare il gioco crudele del marito, che fa emergere l'oscuro segreto legato alla morte della zia di Paula e alla ricerca di alcuni gioielli di inestimabile valore.
Vi dico solo che questo film è bellissimo, inquietantissimo, terribilissimo e che bisogna vederlo per conoscere la psiche deviata del protagonista, che si spinge talmente in là da non avere limiti nel suo cammino.
Limiti che vengono intralciati da Brian che scopre l'inganno ai danni di Paula.
Questo è anche il film che mi ha fatto amare tantissimo Ingrid Bergman, attrice che già apprezzavo, ma che con questo film è diventata una delle mie preferite.
La sua recitazione è credibile e molto vera, come anche Charles Boyer che interpreta il crudele marito.
Un altra perla del grande George Cukor regista che apprezzo moltissimo, e che da ora in avanti vedrete spesso in questa rubrica, ve lo prometto.
Una splendida Bergman, attmosfere ambigue e paranoiche, e un finale appagante. Cukor di solito è più a suo agio con la commedia brillante, ma qui se la cava benissimo anche con il thriller psicologico. Se non ricordo male, il titolo originale ("Gaslight") è diventato un termine di uso comune per identificare la violenza psicologica.
RispondiEliminaSi esatto, apprezzo molto Cukor, anche se ha fatto questo thriller, è riuscito a girare un grandissimo film; Ingrid Bergman poi, era una grandissima attrice ^_^
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