CineClassics - L'anno Scorso a Marienbad

Film particolarissimo, difficile e criptico, dove nulla è come appare.
Alain Resnais, al suo secondo film costruisce un opera complessa, incentrata su una coppia di amanti di cui solo lui ricorda che l'anno prima sono stati insieme a Marienbad, lei sembra non ricordare gli eventi dell'anno precedente, e sembra posticipare il loro viaggio verso una vita insieme...o forse no?

Lo dico subito, così spacchiamo il capello in quattro, film per tutti e per nessuno.
Scene statiche che appesantiscono la visione del film, che di certo è per persone allenate a un certo tipo di cinematografie, ma c'è un perché.
Alain Resnais, che l'anno prima aveva esordito con Hiroshima Mon Amour, dirige un film di figure sepolclari, sono fantasmi niente di più e niente di meno, figure senza un identità definita, infatti i personaggi non hanno nome, solo semplici lettere che stanno a indicare i protagonisti.
Figure che si incamminano dentro un palazzo lussuoso, con abiti eleganti, con giochi strani per assistere anche a strani spettacoli.
Persino i Blur con To the End hanno rifatto il film nell'arco di un piccolo videoclip, solo che il film è molto più bello, più strano, più inquietante.
Quel ricordo d'amore sembra provenire dall'unico uomo veramente vivo lì dentro, mentre tutti gli altri sembrano morti, figure che non parlano, non si emozionano, non vivono, quale sarà la verità?
Solo alla fine si saprà, fine che io ovviamente non vi preannuncio per non rovinarvi la visione, anche perché principalmente devo capire anche io cosa è successo nel finale...o forse l'ho capito? Chi lo sa?
Un film sperimentale senza ombra di dubbio, ma imperfetto nella regia, ma avercene film di questo tipo al giorno d'oggi.
Film che potremmo assimilare come si assimila un opera musicale, o una sinfonia.
Da vedere assolutamente, anche se non è un capolavoro ma chi se ne frega sinceramente?
Molto bello.