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#LaPromessa 2021 - Ritorno alla vita

Anno nuovo, promessa nuova, e si comincia alla grande, quasi come se ci fosse un legame tra questa e la promessa dell'anno precedente, ho pensato bene di aprire le danze con un autore da me molto stimato Wim Wenders, che ritorna alla promessa per il secondo anno consecutivo.
Un film profondo, difficile, su uno scrittore che deve fare i conti con la sua paternità mancata, sul suo rapporto difficile con la moglie e su un incidente in cui è morto un bambino.
Sono queste le tematiche fondamentali di un film molto toccante e difficile, fatto di silenzi, di difficili quanto profondi momenti in cui il nostro fa il punto sulla sua vita e su ciò che vuole veramente.
James Franco interpreta Tom il protagonista del film, un ruolo difficile e complesso, che richiede una certa introspezione.
Stavolta Wim Wenders sceglie il minimalismo per narrare il suo film, ed è secondo me la scelta più azzeccata perché riesce a fare entrare dentro la storia lo spettatore, ma, e lo dico senza tanti giri di parole, non è un film perfetto, si potrebbe dire che è per molti ma non per tutti, il che è una cosa realistica considerando l'esame di coscienza in cui il protagonista deva fare il punto sulla sua vita.
Sono dodici anni della vita di questo scrittore, che vengono narrati quasi in punta di piedi, con delicatezza, la mdp di Wenders non è mai invasiva, e lascia che lo spettatore si avvicini a Tom e al suo dolore, che per qualche motivo che non verrà mai svelato, sarà vicino a quello di una donna che ha perso un figlio.
Ritorno alla vita è un film profondo e complesso, che sa colpire al cuore lo spettatore creando una specie di introspezione empatica sui demoni che vivono quasi in simbiosi con il protagonista.
Film da vedere con una certa preparazione psicologica a certi temi, ma che ti da tanto se hai la pazienza di guardarlo fino in fondo, la promessa di quest'anno non poteva che cominciare nel migliore dei modi.
Buona Visione.




 

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