Secondo appuntamento del mese con il cinema d'exploitation, oggi abbiamo un film prodotto da Lucio Fulci e diretto da Mario Bianchi con lo pseudonimo di Robert Martin, il tocco alla Fulci è presente, soprattutto per lo stomachevole finale da conati di vomito proprio, applausi per il truccatore che mi ha fatto venire i brividi di paura, ma il film com'è?
Lo dico subito, così tagliamo la testa al toro: il film non è granché, si vede benissimo che la trama presenta buchi di sceneggiatura, e la sceneggiatura non è proprio ben curata, ciò che rende il film guardabile sono i realistici effetti speciali che fanno venire la pelle d'oca, e in parte la trama, ho detto guardabile, non che il film sia memorabile.
Si vede chiaro che ci troviamo in un momento in cui il nostro cinema di genere stava dando segni d'agonia, non c'erano più gli artigiani di una volta, o se c'erano, come in questo caso con Fulci alla produzione, per quanto mi riguarda l'ho trovato un film senza infamia e senza lode, piuttosto datato, da vedere soltanto per passare tempo con gli amici, poi te ne dimentichi facilmente, anche come exploitation non è che sia tra i migliori, ho visto film decisamente migliori del genere, questo non mi ha lasciato niente, si salvano solo gli effetti speciali e basta.
Il cinema di genere italiano, ci ha regalato delle vere e proprie perle, ma i migliori titoli si fermano fino a metà degli anni ottanta, poi basta, c'è una lenta e inesorabile discesa verso la fine dell'età d'oro di quello un tempo chiamato cinema di genere.
Bisogna comprendere che a parte il finale, dove tutto il film si regge in piedi, non c'è assolutamente niente, forse uno dei peggiori del genere exploitation.
Commenti
Posta un commento
Moderazione rimessa, NO SPAM