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Radio America

 
Si assiste perciò all'ultimo spettacolo su una piccola radio del minnesota, che verrà riassorbita da una grossa compagnia, ma che ha un pubblico di affezionati scoltatori che ogni sera li ascoltano.
Questo ovviamente sarà l'ultimo spettacolo, ma nessuno lo sa.
Perché la musica country in America è non solo una grande istituzione, ma qualcosa di importante che deve avere una sua celebrazione. Ed è così che verrà celebrata con Robert Altman, che attraverso il suo ultimo film ne fa una specie di piccolo seguito di un altro dei suoi capolavori già recensiti e molto amati ma soprattutto apprezzati alla fabbrica; Nashville, facendone una specie di testamento spirituale, capace di parlare a più voci sui personaggi, le loro storie, senza appesantire lo spettatore, anzi, divertendolo senza essere pesante.
Penso che Radio America, con la sua musica, sia il saluto mistico di uno dei più grandi registi della new hollywood mai apparsi sul grande schermo, e che non può mai essere perso, sia per il grande cast di attori, sia anche perché è uno di quei testamenti che ti restano appiccicati dentro sulla pelle finché non muori.
Poi anche per il fatto che Robert Altman come regista ha lasciato uno di quei testamenti tali che sono indimenticabiili a prescindere da tutto, e perciò bisogna guardarlo e soprattutto riguardarlo, perché se c'è un regista che merita i rewatching, non è certamente soltanto lui, quindi buttatevi nei rewatching, che certamente la malinconia presente in questo straordinario quanto unico film entra nel cuore e non se ne va più via.
Certamente parlerò ancora di Robert Altman, perché non ho certamente recensito tutti i film, che devono essere presenti se voglio che la fabbrica sia uno dei blogs più completi nella blogosfera, ci risentiamo presto con Robert Altman e soprattutto con il suo cinema.
Buona Visione.





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