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Costretti ad Uccidere

 
Come è andato il quarto appuntamento della settimana con la rubrica Riguarda & Recensisci, ovvero la rubrica che ripesca dal suo cappello magico tutti quei film visti in precedenza ma non ancora recensiti alla fabbrica?





E' andato molto bene, anche perché si è trattato di ripescare l'opera prima prodotta da John Woo e diretta da Antoine Fuqua, uno dei registi che stanno spopolando in questo periodo da me.
Ovvero uno di quei registi che sono ormai entrati tra i miei preferiti, e quindi sto raccogliendo tutte quelle recensioni che mi mancano.
Ed è bello constatare quanto sia importante il rewatching di un film, perché oltre a fartelo capire meglio, te lo fa amare anche di più; molto di più.
Io penso che il rewatching sia un passo importante per un cinefilo, soprattutto se si appresta a conoscere meglio un autore cinematografico, perché te lo studi meglio, lo capisci meglio e lo comprendi anche di più. Quindi è un passo necessario e importante.
Oggi è toccato a Costretti ad Uccidere, e lo dico subitissimo, un film che è di difficile fruizione, sia perché la storia è molto complessa, sia perché i personaggi sin da subito si rivelano difficili, ma soprattutto ricchissimi di sfaccettature.
Il Protagonista è John Lee, il suo compito è quello di vendicare la morte del figlio del suo boss ucciso in una operazione di polizia, lui sceglie di non farlo e fare vivere il bambino, perché pensa che non centri nulla con questa operazione; e ha ragione.
Questo però mette in pericolo sia se stesso, la sua famiglia che è  in Cina, e che vorrebbe far tornare in America, sia le persone a lui vicine.
Insomma, si mette nei casini.
Ad aiutarlo c'è una falsaria, una rompipalle, ma è una brava persona, lui va da lei per avere un passaporto falso, e scappare, ma i sicari lo raggiungono e lo minacciano con le armi, e quindi anche lei è coinvolta in questa caccia spietata e fino all'ultimo sangue, che non finirà finché quel bambino non sarà vendicato.
Nonostante tutto, loro riescono a salvare quel bambino dalla furia cieca di quei sicari, che non vedono nient'altro che la loro vendetta nei confronti di un innocente che non ha fatto niente di male a nessuno, si è solo trovato, al momento sbagliato e nel posto sbagliato.
Un film tosto lo devo dire, in cui si riesce già a intravedere tutto il talento di questo regista, che in futuro ci regalerà opere di ben ampio respiro, con attori capaci di rendere molto più ampia la storia che porta sullo schermo.
E certamente non è roba da poco.
Buona Visione.




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