Passa ai contenuti principali

il traditore

Con un po' di ritardo parlo anche io dell'ultimo film di Marco Bellocchio, anche se l'ho fatto su film tv, ma stavolta lo faccio nel mio spazio personale, come è andata? Stay tuned!!

Marco Bellocchio, è un regista allo stesso tempo strano e interessante, Il Traditore  è sicuramente la pellicola migliore dell'anno, con un Pierfrancesco Favino straordinario, nel ruolo di Tommaso Buschetta detto Don Masino, il boss dei due mondi, che decide di voltare le spalle ai compagni di una vita e collaborare con la giustizia, perché la mafia, non è più quella di un tempo, come la intendeva lui.
In quei giorni si ammazzano anche donne e bambini, mentre le vecchie leggi della mafia, dicevano che le donne e i bambini non si uccidevano, e allora Don Masino decide di parlare, e grazie alle sue confessioni, fa arrestare parecchi mafiosi, anzi, non si chiama più mafia, ma cosa nostra
E' lui il traditore del titolo, Bellocchio lo racconta in maniera decisa e sicura, facendone un ritratto sincero, non mettendosi mai dalla sua parte, ma costruendo la storia di un antieroe se possiamo chiamarlo così, che certamente non è uno stinco di santo.
Un film con le palle, che tratteggia ogni aspetto della vita criminosa raccontata da Don Masino, a cui hanno sterminato la famiglia perché ha deciso di parlare.
Lui resta legato alla vecchia mafia, per questo inizia a parlare, ma resta comunque un criminale, anche se collabora con la giustizia, perché il mondo di cosa nostra, come dice lui, non è più quello di un tempo, e allora si cerca di distruggere tutto l'impero di cui cosa nostra è fatta...ma la mafia si puà veramente sconfiggere?
Questo è il dilemma in cui i giudici Falcone e Borsellino vengono messi davanti, si trovano così a rispondere a una domanda di natura antropologica, come si fa a distruggere la criminalità organizzata? Si può, non si può? Loro, hanno dato una risposta, che secondo me è la più sincera possibile a riguardo, che la mafia ha avuto un inizio e avrà sicuramente una fine...sperando che non sia equiparata alla fine dell'uomo.


Commenti

  1. Davvero molto bello, Bellocchio ha una marcia in più quando affronta la storia di questo strambo Paese a forma di scarpa, e anche Favino in gran forma, fin dalla pronuncia e dall'accento. Cheers

    RispondiElimina
  2. Un film importante, solidissimo, che conferma Bellocchio come il più visionario e intrigante dei registi italiani!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. uno dei più grandi registi italiani senza alcun dubbio :)

      Elimina

Posta un commento

Moderazione rimessa, NO SPAM