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Blackkklansman

Torna Spike Lee e ci regala un quasi capolavoro, che senza dubbio è uno dei migliori film dell'anno, e forse qualche cosa di più.

Trama: Ron Staltworth, primo afroamericano ammesso al corpo di polizia a Colorado Springs, all'inizio come addetto all'archivio, all'inizio deve far fronte anche al razzismo dei colleghi, appena chiede e ottiene di essere un agente sotto copertura, all'inizio si infiltra tra le pantere nere, appena capisce che non sono pericolose si infiltra nel Ku Klux Klan, gruppo razzista bianco americano, che sta facendo reclutamento con uno stratagemma, finge di essere un bianco e mandare un collega al posto suo...le cose si faranno molto più pericolose.

Bentornato Spike Lee, era da tempo che non apparivano i suoi film alla fabbrica, ho ancora da vederne diversi di cui due che praticamente mesi fa cercavo e non trovavo, mentre un terzo prossimamente sarà in visione e verrà recensito anche alla fabbrica.
Spike Lee, anni fa è stato protagonista di una rassegna cinematografica alla fabbrica, quando ancora c'era l'amico Robydick col suo bellissimo blog - mi sta venendo l'idea di scrivergli per farlo tornare, un giorno di questi lo farò - e mi apprestai nella conoscenza del suo cinema.
Adesso, che praticamente lo conosco, e ho visto fino ad allora la sua filmografia intera - parlo ovviamente degli anni della rassegna - so bene o male il suo stile qual è, la sua critica all'america, il suo sottolineare i lati positivi e negativi degli afroamericani, il razzismo imperneante e via dicendo.
Blackkklansman si presenta come una vera e propria sorpresa, una boccata d'ossigeno dopo anni di oblio - il che si capisce bene perché due dei suoi precedenti film non riesco a trovarli sigh! Ma non mi arrendo - un quasi capolavoro che sorprende per la loquacità con cui è diretto.
Che Spike Lee sia un regista di talento lo si capisce sin da subito, e soprattutto, è sempre stato un regista senza peli sulla lingua, alla berlina in Blackkklansman è il razzismo bianco degli states, che Lee sputtana ad ogni scena, si perché il razzismo è un problema che riguarda tutti, nessuno escluso, e se c'è chi combatte per i diritti civili negli anni settanta come ad oggi, si vedano le scene finali con naziskin e Trump dice che in mezzo ci sono anche brave persone - tra i razzisti ovviamente - è l'america che nonostante diversi secoli, non è che sia cambiata molto, anche se a differenza gli states, hanno avuto un presidente nero, e i neri hanno ottenuto più diritti, ma c'è sempre la parte marcia negli stati uniti, quella razzista, quella che vuole la supremazia dei bianchi, in America - e negli ultimi tempi anche in Italia, grazia a Salvini . quindi il razzismo esiste ancora nonostante tutto.
La tolleranza è roba di poche persone…
L'odio razziale esisterà finchè esistono persone disposte ad odiare, non c'è altra soluzione, perché diciamocelo, il razzismo è un po' come la prostituzione, invece di combatterlo alcune persone tollerano l'intollerabile, ciò che non si può accettare come civile convivenza tra i popoli, perché per quanto vogliamo essere razzisti, viviamo tutti nella stessa barca, quindi essere razzisti non paga ed è anche assurdo.

Regia Spike Lee
Con: John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier
Durata 135 minuti







Commenti

  1. Film da vedere presto, decisamente. :)

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  2. Spike Lee è tornato, finalmente... il vecchio leone ha ripreso a graffiare! :)

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    1. era ora, spero di vedere e recensire due dei suoi film che non riesco a trovare...forse devo aspettare ancora un po' xD

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