La Fiammiferaia è un capolavoro, di quelli che ti entrano dentro e non ne escono più, ultimo capitolo di una trilogia dei perdenti che comprende altre due pellicole che prossimamente recupererò, un film freddo, sincero e spudoratamente cazzuto.
La fiammiferaia del titolo è una giovane ragazza Iris che probabilmente apparte il lavoro, non ha mai avuto uno sbocco nella vita, continuamente vessata dai suoi genitori, o meglio, dalla madre e dal patrigno, che vivono alle sue spalle e non le permettono di vivere una vita come la vivono tutti, un giorno cerca di reagire, e si compra un vestito, quando incontra un uomo Arne, per lui è l'avventura di una notte, lei si convince che è l'uomo giusto, e fa di tutto per cominciare una relazione con lui.
A lui non interessa, e dopo qualche giorno, mette fine alla storia, fino al giorno in cui lei scopre di essere incinta.
Qui scatta qualcosa dentro di lei, prima interrompe la gravidanza, e poi cercherà vendetta nel modo più agghiacciante possibile, sia per quanto riguarda la sua famiglia che Arne.
Film freddissimo dai dialoghi ridotti all'osso, la musica è minimale, si sentono solo le canzoni del locale frequentato da Iris, che mostra già la realtà folle di Iris, in un mondo troppo stretto per lei, dove non c'è spazio e che glielo dimostra sempre.
Non c'è amore intorno a lei, ma solo persone capaci di approfittare della sua persona, così prende una decisione capace di modificare drasticamente il corso degli eventi della sua vita.
Non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi il film non l'ha ancora visto, non dura molto, se amate il minimale dovreste recuperarlo, però vi avviso, è un film difficilissimo, pesantissimo, se cercate altro tipo di cinema probabilmente non fa per voi.
Per quanto mi riguarda, reputo questo film un capolavoro, amo moltissimo i film di Aki Kaurismaki, sin da quando ho visto in tv Nuvole in Viaggio, mi sembra su fuori orario.
Una piccola perla, con dialoghi ridotti all'osso, e un ansia che non ti lascia fino all'ultima scena.
La fiammiferaia del titolo è una giovane ragazza Iris che probabilmente apparte il lavoro, non ha mai avuto uno sbocco nella vita, continuamente vessata dai suoi genitori, o meglio, dalla madre e dal patrigno, che vivono alle sue spalle e non le permettono di vivere una vita come la vivono tutti, un giorno cerca di reagire, e si compra un vestito, quando incontra un uomo Arne, per lui è l'avventura di una notte, lei si convince che è l'uomo giusto, e fa di tutto per cominciare una relazione con lui.
A lui non interessa, e dopo qualche giorno, mette fine alla storia, fino al giorno in cui lei scopre di essere incinta.
Qui scatta qualcosa dentro di lei, prima interrompe la gravidanza, e poi cercherà vendetta nel modo più agghiacciante possibile, sia per quanto riguarda la sua famiglia che Arne.
Film freddissimo dai dialoghi ridotti all'osso, la musica è minimale, si sentono solo le canzoni del locale frequentato da Iris, che mostra già la realtà folle di Iris, in un mondo troppo stretto per lei, dove non c'è spazio e che glielo dimostra sempre.
Non c'è amore intorno a lei, ma solo persone capaci di approfittare della sua persona, così prende una decisione capace di modificare drasticamente il corso degli eventi della sua vita.
Non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi il film non l'ha ancora visto, non dura molto, se amate il minimale dovreste recuperarlo, però vi avviso, è un film difficilissimo, pesantissimo, se cercate altro tipo di cinema probabilmente non fa per voi.
Per quanto mi riguarda, reputo questo film un capolavoro, amo moltissimo i film di Aki Kaurismaki, sin da quando ho visto in tv Nuvole in Viaggio, mi sembra su fuori orario.
Una piccola perla, con dialoghi ridotti all'osso, e un ansia che non ti lascia fino all'ultima scena.
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