Continua la settimana dedicata a CineClassics, per il terzo appuntamento di inaugurazione della nuova stagione abbiamo uno dei film più intensi e commoventi del grande regista nipponico, Vivere.
Con Kenji Mizoguci, Kurosawa è uno dei più grandi registi nipponici della storia del cinema, lo chiamavano l'imperatore, perché? Ve lo dico io il perché...perché i suoi film sono di una profondità grandissima, capaci di toccarti dentro come nessun altro ha fatto prima, che soltanto Bergman ha saputo rendere sullo schermo questa profondità, solo che il regista svedese era molto appassionato rispetto all'imperatore.
Vivere è uno dei capolavori di Kurosawa, protagonista è un uomo che ha scoperto di avere un cancro incurabile, e si interroga sul senso della vita, devo ammettere però che ho serie difficoltà a parlare di questo grandissimo film, che reputo imprescindibile se si vuole conoscere a fondo Kurosawa, non perché non trovo le parole, anzi, ma perché reputo l'operato dell'imperatore talmente vasto soprattutto in questo film da non riuscire ad esprimere al meglio i sentimenti che ho provato.
E sono sentimenti grandi, profondi, Kurosawa merita senza dubbio maggiore spazio tra le pagine di questo blog.
Kanji Watanabe, scopre di avere un cancro allo stomaco, e il mondo gli cade addosso, nessuno lo può aiutare, nemmeno suo figlio, perché il dolore è sempre un fatto personale, che non lo si può dividere con nessuno.
L'unica cosa che fa per non pensare e per non soffrire più, è prendere tutti i suoi soldi dalla banca e godersela mettendosi in viaggio con uno scrittore, allo stesso tempo, le sue azioni, fanno si che lui si interroghi sul senso della vita, sull'importanza della vita in generale, perché è più facile sopravvivere che vivere intensamente.
Lui ha deciso di carpire gli ultimi brandelli di vita che gli rimangono, prima di andare via.
Un film incredibile, con scene molto emozionanti, un protagonista eccellente che riesce ad esprimere anche con pochi gesti il dolore di Kanji, e ve lo dico subito, questo film è ormai uno dei film della vita per me.
E' impossibile non amarlo, bellissime le scene tristi, anche quelle felici, pur sapendo che non gli resta scampo, lui carpisce la vita che gli rimane, fino all'ultimo istante, quando come nella foto di copertina si mette sull'altalena aspettando il suo momento.
Dedico questa recensione all'amico Julien Davenne, vero e proprio alter ego cinefilo per la sottoscritta, senza di lui non avrei mai conosciuto tanti registi, ora gliela posto su fb così vediamo se risponde.
Comunque un grande, grandissimo film, uno dei capolavori assoluti del grande Kurosawa, prometto che l'imperatore sarà presto presente con un altro dei suoi capolavori.
Con Kenji Mizoguci, Kurosawa è uno dei più grandi registi nipponici della storia del cinema, lo chiamavano l'imperatore, perché? Ve lo dico io il perché...perché i suoi film sono di una profondità grandissima, capaci di toccarti dentro come nessun altro ha fatto prima, che soltanto Bergman ha saputo rendere sullo schermo questa profondità, solo che il regista svedese era molto appassionato rispetto all'imperatore.
Vivere è uno dei capolavori di Kurosawa, protagonista è un uomo che ha scoperto di avere un cancro incurabile, e si interroga sul senso della vita, devo ammettere però che ho serie difficoltà a parlare di questo grandissimo film, che reputo imprescindibile se si vuole conoscere a fondo Kurosawa, non perché non trovo le parole, anzi, ma perché reputo l'operato dell'imperatore talmente vasto soprattutto in questo film da non riuscire ad esprimere al meglio i sentimenti che ho provato.
E sono sentimenti grandi, profondi, Kurosawa merita senza dubbio maggiore spazio tra le pagine di questo blog.
Kanji Watanabe, scopre di avere un cancro allo stomaco, e il mondo gli cade addosso, nessuno lo può aiutare, nemmeno suo figlio, perché il dolore è sempre un fatto personale, che non lo si può dividere con nessuno.
L'unica cosa che fa per non pensare e per non soffrire più, è prendere tutti i suoi soldi dalla banca e godersela mettendosi in viaggio con uno scrittore, allo stesso tempo, le sue azioni, fanno si che lui si interroghi sul senso della vita, sull'importanza della vita in generale, perché è più facile sopravvivere che vivere intensamente.
Lui ha deciso di carpire gli ultimi brandelli di vita che gli rimangono, prima di andare via.
Un film incredibile, con scene molto emozionanti, un protagonista eccellente che riesce ad esprimere anche con pochi gesti il dolore di Kanji, e ve lo dico subito, questo film è ormai uno dei film della vita per me.
E' impossibile non amarlo, bellissime le scene tristi, anche quelle felici, pur sapendo che non gli resta scampo, lui carpisce la vita che gli rimane, fino all'ultimo istante, quando come nella foto di copertina si mette sull'altalena aspettando il suo momento.
Dedico questa recensione all'amico Julien Davenne, vero e proprio alter ego cinefilo per la sottoscritta, senza di lui non avrei mai conosciuto tanti registi, ora gliela posto su fb così vediamo se risponde.
Comunque un grande, grandissimo film, uno dei capolavori assoluti del grande Kurosawa, prometto che l'imperatore sarà presto presente con un altro dei suoi capolavori.
già ed è un peccato, perché esistono tantissimi altri film ^_^
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