Un pugno in faccia alla morale cattolica.
Potremmo definirlo così questo film, ricordo ancora lo scandalo alla sua uscita nelle sale, e ci credo non è un film di facile digestione questo, eppure apparte la scena zoofila che mi ha fatto schifo, non è un bello spettacolo vedere un uomo che si scopa un asino e ci gode pure, devo dire che c'è parecchia ironia e l'ho trovato addirittura divertente.
Un film cazzuto, non per tutti però, girato in un bianco e nero tesissimo, parlato in siciliano stretto, io da siciliana l'ho capito, ma consiglio di cercare i sottotitoli a chi siciliano non è.
Un film da vedere sicuramente, mi aspettavo di peggio però da quello che ho letto in giro.
Tre episodi dai creatori di cinico tv, che si divertono a raccontare storie con un cast di soli uomini anche per interpretare le donne, nel primo c'è lo scemo del villaggio perennemente arrapato, anzi, mostruosamente arrapato, che rovina il monumento del boss per potersi scopare tremmotori la puttana venuta in città, nel secondo la storia di una coppia gay, in cui fefè non va al funerale perché ha paura che il fratello del suo amato lo picchi, quando si convince gli ruba l'anello, finale catartico, nel terzo vediamo lazzaro che manda a fare in culo tutti, in una specie di parodia della morte e passione di Gesù, dove uno si scopa persino la statua della madonna.
Non è certamente un film che nella cattolica italia poteva avere un successo clamoroso, eppure Ciprì e Maresco, fanno un film coraggioso per i tempi, che ha le palle di mettere alla berlina, i simboli della religione cattolica, disegnando un mondo senza Dio.
Ambientato in una palermo postatomica ci ho visto l'apocalisse dell'uomo, schiavo dei propri istinti, gli stessi registi sono stati citati in tribunale per aver oltraggiato le figure religiose, ma è una parodia, e come tale deve essere presa, se fai scoppiare uno scandalo vietando il film a tutti, neghi la libertà di pensiero e di parola, essendo in democrazia.
Blasfemo si, ma in giro c'è sicuramente di peggio.
Film per molti ma non per tutti.
Potremmo definirlo così questo film, ricordo ancora lo scandalo alla sua uscita nelle sale, e ci credo non è un film di facile digestione questo, eppure apparte la scena zoofila che mi ha fatto schifo, non è un bello spettacolo vedere un uomo che si scopa un asino e ci gode pure, devo dire che c'è parecchia ironia e l'ho trovato addirittura divertente.
Un film cazzuto, non per tutti però, girato in un bianco e nero tesissimo, parlato in siciliano stretto, io da siciliana l'ho capito, ma consiglio di cercare i sottotitoli a chi siciliano non è.
Un film da vedere sicuramente, mi aspettavo di peggio però da quello che ho letto in giro.
Tre episodi dai creatori di cinico tv, che si divertono a raccontare storie con un cast di soli uomini anche per interpretare le donne, nel primo c'è lo scemo del villaggio perennemente arrapato, anzi, mostruosamente arrapato, che rovina il monumento del boss per potersi scopare tremmotori la puttana venuta in città, nel secondo la storia di una coppia gay, in cui fefè non va al funerale perché ha paura che il fratello del suo amato lo picchi, quando si convince gli ruba l'anello, finale catartico, nel terzo vediamo lazzaro che manda a fare in culo tutti, in una specie di parodia della morte e passione di Gesù, dove uno si scopa persino la statua della madonna.
Non è certamente un film che nella cattolica italia poteva avere un successo clamoroso, eppure Ciprì e Maresco, fanno un film coraggioso per i tempi, che ha le palle di mettere alla berlina, i simboli della religione cattolica, disegnando un mondo senza Dio.
Ambientato in una palermo postatomica ci ho visto l'apocalisse dell'uomo, schiavo dei propri istinti, gli stessi registi sono stati citati in tribunale per aver oltraggiato le figure religiose, ma è una parodia, e come tale deve essere presa, se fai scoppiare uno scandalo vietando il film a tutti, neghi la libertà di pensiero e di parola, essendo in democrazia.
Blasfemo si, ma in giro c'è sicuramente di peggio.
Film per molti ma non per tutti.
Grandissima opera, ricordo che fu censurata dalla Rai, tenuta in un cassetto e mai trasmessa... Forse addirittura ancora oggi il veto persiste.
RispondiEliminaMitici Ciprì e Maresco, forse qui davvero estremi.
Moz-
forse perché il film è vietato ai minori di 18 anni, questo veto è presento col capolavoro di pasolini anche Salò
Eliminapresente volevo dire xD
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