Non è una sempice commedia all'italiana, dietro Mine Vaganti, c'è una critica arguta sul perbenismo piccolo borghese di cui una famiglia è vittima, e non solo, c'è anche una feroce critica sui pregiudizi riguardanti l'omosessualità che è l'argomento al centro di questo film.
Ferzan Ozpeteck, calca la mano e si nota, facendo a brandelli il mondo incantato con la sua regia che tutto sembra tranne amorevole, lui vuole distruggere quel mondo "normale" edulcorato fatto di un padre omofobo e di una madre che è incapace di ragionare con la propria testa, per paura di quello che dicono gli altri, la mina scoppia a tavola, durante il cambio di gestione per la fabbrica di pasta che il padre gestisce e di cui se ne dovrebbe occupare il figlio maggiore, ma accade qualcosa, Antonio, il figlio maggiore, ha il coraggio di fare coming out con la sua famiglia, dichiarando la sua omosessualità, accade una tragedia, il padre si sente male non prima di cacciarlo di casa, e la madre fa una tragedia americana, così tocca al figlio più piccolo Tommaso, anche lui gay, portare la maschera del perbenismo per mandare avanti la società di famiglia e nascondendo le sue vere tendenze, ma quanto durerà? Ozpeteck fa un film sincero e onesto, mettendo nero su bianco, tutti i circoli viziosi, del vivere in una famiglia vittima di omofobia e pregiudizi e lo fa grazie a uno script acuto e intelligente e a un cast di attori affiatatissimo in cui spiccano Ennio Fantastichini uno dei più bravi attori italiani in circolazione, e Riccardo Scamarcio, finalmente in un ruolo maturo, dopo essersi allontanato dai filmetti teen di Moccia, non sono da meno gli altri attori che sono Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci e tanti altri ancora.
E' un film che mette alla berlina la piccola borghesia italiana, parlando di omosessualità come fosse un tabù e non come una naturale tendenza umana, c'è il classico padre, vero maschio italiano, la madre tipica donna vittima delle credenze all'antica, insomma, quel mondo Ozpeteck cerca di farlo a pezzi, facendo capire al pubblico che le mine vaganti non sono i giovani che dicono apertamente la loro omosessualità, ma coloro che vivono accanto a loro, sono loro i familiari, le vere mine vaganti, pronte ad esplodere se qualcuno non si allinea con il loro modo di vivere, chi ha il coraggio di uscire fuori, viene bandito, e chi non ce l'ha e per amore paterno e tanti altri motivi si allinea per aiutare la famiglia, rimanendo vittima di pregiudizi e di un circolo vizioso. Un film capace di guardare oltre gli stereotipi, con sincerità, evitando le macchiette comiche con cui vengono descritti gli omosessuali, e guardandoli più come esseri umani che come esseri alieni.
DA NON PERDERE.
Ferzan Ozpeteck, calca la mano e si nota, facendo a brandelli il mondo incantato con la sua regia che tutto sembra tranne amorevole, lui vuole distruggere quel mondo "normale" edulcorato fatto di un padre omofobo e di una madre che è incapace di ragionare con la propria testa, per paura di quello che dicono gli altri, la mina scoppia a tavola, durante il cambio di gestione per la fabbrica di pasta che il padre gestisce e di cui se ne dovrebbe occupare il figlio maggiore, ma accade qualcosa, Antonio, il figlio maggiore, ha il coraggio di fare coming out con la sua famiglia, dichiarando la sua omosessualità, accade una tragedia, il padre si sente male non prima di cacciarlo di casa, e la madre fa una tragedia americana, così tocca al figlio più piccolo Tommaso, anche lui gay, portare la maschera del perbenismo per mandare avanti la società di famiglia e nascondendo le sue vere tendenze, ma quanto durerà? Ozpeteck fa un film sincero e onesto, mettendo nero su bianco, tutti i circoli viziosi, del vivere in una famiglia vittima di omofobia e pregiudizi e lo fa grazie a uno script acuto e intelligente e a un cast di attori affiatatissimo in cui spiccano Ennio Fantastichini uno dei più bravi attori italiani in circolazione, e Riccardo Scamarcio, finalmente in un ruolo maturo, dopo essersi allontanato dai filmetti teen di Moccia, non sono da meno gli altri attori che sono Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci e tanti altri ancora.
E' un film che mette alla berlina la piccola borghesia italiana, parlando di omosessualità come fosse un tabù e non come una naturale tendenza umana, c'è il classico padre, vero maschio italiano, la madre tipica donna vittima delle credenze all'antica, insomma, quel mondo Ozpeteck cerca di farlo a pezzi, facendo capire al pubblico che le mine vaganti non sono i giovani che dicono apertamente la loro omosessualità, ma coloro che vivono accanto a loro, sono loro i familiari, le vere mine vaganti, pronte ad esplodere se qualcuno non si allinea con il loro modo di vivere, chi ha il coraggio di uscire fuori, viene bandito, e chi non ce l'ha e per amore paterno e tanti altri motivi si allinea per aiutare la famiglia, rimanendo vittima di pregiudizi e di un circolo vizioso. Un film capace di guardare oltre gli stereotipi, con sincerità, evitando le macchiette comiche con cui vengono descritti gli omosessuali, e guardandoli più come esseri umani che come esseri alieni.
DA NON PERDERE.
non male questo film!
RispondiEliminaargomento quanto mai attuale, delicato. I lavori di Ozpeteck in genere non mi dispiacciono.
eh non dispiacciono neanche a me, Ozpeteck è uno dei registi + interessanti nel panorama italiano :)
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