Un omaggio alla musica, una storia d'amore, e una canzone New York New York, che sarà immortale. New York New York è la storia di quella canzone e dell'amore tra i due musicisti che l'hanno scritta: Francine Evans e Jimmy Doyle. Interpretati dalla grande Liza Minnelli e Robert De Niro, che per l'occasione ha imparato a suonare il sax.
L'ascesa, il successo e il declino di Doyle sono raccontati da uno Scorsese che è particolarmente ispirato, con un soggetto non propriamente familiare al suo cinema.
Ma qui riesce a fare un ottima pellicola, che al tempo dell'uscita è stata incompresa e che ha il suo più sincero omaggio al grande Vincent Minnelli, padre di Liza, la protagonista del film.
La versione italiana presenta diversi tagli di scene, quindi vi consiglio la versione originale che è più lunga e vi sono diverse scene.
Allora parliamo del film, che presenta alcune particolarità riconoscibili al suo cinema, ma con qualcosa in più: il magico accordo. Avere una donna, dei soldi e la musica che ti piace; una versione intrigante del sogno americano o meglio dirla frizzante direi, che è il sostantivo con cui si caratterizza meglio.
Il film inizia con la resa del Giappone sull'america, l'incontro/scontro tra Jimmy e Francine, la nascita del loro amore, il matrimonio, il successo dell'orchestra grazie alla calda voce di Francine, ma quando resta incinta le loro carriere si separano, lei fa dei commercial per la radio, e lui ha in mano l'orchestra con un altra cantante, ma le cose cominciano ad andare male. Il successo piano piano va via e persino Jimmy è costretto a cedere l'orchestra a Paul un amico che suona con lui. Così comincia il lento declino che fortunatamente non durerà molto, perchè suonando nei club di colore Jimmy ricomincia ad essere riconosciuto per il suo talento.
Alla nascita del bambino la carriera di Francine decolla, diventa una diva sia del cinema che della canzone, anche a Jimmy le cose non vanno poi tanto male, grazie alla sua reputazione riesce ad aprire un locale a New York frequentato dai ricconi, ma le loro vite come le loro carriere camminano su binari diversi...quando si reincontrano forse una luce fa sperare in un ritorno insieme...o forse no...chi lo sa?
Bellissimo film che a differenza di tanti film musicali non ha una trama tutta rose e fiori, è il realistico, sincero, spudorato omaggio di un regista appassionato di musica a colui che era un re di questo genere l'ho citato poco fa, il padre di Liza.
Vedere per credere l'inserto Happy Endings, che è un film nel film praticamente, vorticoso, colorato e musicale proprio come un musical di Minnelli.
In conclusione, un grandissimo film da vedere, sia per la musica che per la drammaticità della storia, non un musical ma una storia d'amore per la musica, che si concentra attraverso la genialità del suo autore e sulla bravura dei protagonisti.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
L'ascesa, il successo e il declino di Doyle sono raccontati da uno Scorsese che è particolarmente ispirato, con un soggetto non propriamente familiare al suo cinema.
Ma qui riesce a fare un ottima pellicola, che al tempo dell'uscita è stata incompresa e che ha il suo più sincero omaggio al grande Vincent Minnelli, padre di Liza, la protagonista del film.
La versione italiana presenta diversi tagli di scene, quindi vi consiglio la versione originale che è più lunga e vi sono diverse scene.
Allora parliamo del film, che presenta alcune particolarità riconoscibili al suo cinema, ma con qualcosa in più: il magico accordo. Avere una donna, dei soldi e la musica che ti piace; una versione intrigante del sogno americano o meglio dirla frizzante direi, che è il sostantivo con cui si caratterizza meglio.
Il film inizia con la resa del Giappone sull'america, l'incontro/scontro tra Jimmy e Francine, la nascita del loro amore, il matrimonio, il successo dell'orchestra grazie alla calda voce di Francine, ma quando resta incinta le loro carriere si separano, lei fa dei commercial per la radio, e lui ha in mano l'orchestra con un altra cantante, ma le cose cominciano ad andare male. Il successo piano piano va via e persino Jimmy è costretto a cedere l'orchestra a Paul un amico che suona con lui. Così comincia il lento declino che fortunatamente non durerà molto, perchè suonando nei club di colore Jimmy ricomincia ad essere riconosciuto per il suo talento.
Alla nascita del bambino la carriera di Francine decolla, diventa una diva sia del cinema che della canzone, anche a Jimmy le cose non vanno poi tanto male, grazie alla sua reputazione riesce ad aprire un locale a New York frequentato dai ricconi, ma le loro vite come le loro carriere camminano su binari diversi...quando si reincontrano forse una luce fa sperare in un ritorno insieme...o forse no...chi lo sa?
Bellissimo film che a differenza di tanti film musicali non ha una trama tutta rose e fiori, è il realistico, sincero, spudorato omaggio di un regista appassionato di musica a colui che era un re di questo genere l'ho citato poco fa, il padre di Liza.
Vedere per credere l'inserto Happy Endings, che è un film nel film praticamente, vorticoso, colorato e musicale proprio come un musical di Minnelli.
In conclusione, un grandissimo film da vedere, sia per la musica che per la drammaticità della storia, non un musical ma una storia d'amore per la musica, che si concentra attraverso la genialità del suo autore e sulla bravura dei protagonisti.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.
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