Questo film è un classico della commedia all'italiana, coaudiuvato da un cast di attori da pelle d'oca, che sono per i nomi ti vengono i brividi per la loro bravura.
Protagonista è un superlativo Vittorio Gassman nel ruolo di un conte decaduto Brancaleone, che rubato un documento unisce una compagnia di squinternati per conquistare un feudo.
E' la classica satira dell'italiano medio, messo alla berlina con una critica pungente sugli usi tipici degli italiani con una ironia acuta e brillante, e una regia sapiente che riesce anche a farsi beffe dei personaggi e riderci su.
Il film è un capolavoro per diversi punti di vista, primo fra tutti l'assoluta capacità di conquistare il pubblico con un alchimia sempre nuova, che nonostante il passare del tempo risulta sempre nuova e coinvolgente, questo film è invecchiato bene, come un vino pregiato e lo si nota scena dopo scena.
La genialità di un opera del genere sta nella sua travolgente ironia critica e nel suo humor che risultano coinvolgenti e attuali, poi questo personaggio, un po' rozzo un po' goffo è una caricatura dell'italiano medio che Vittorio Gassman riesce a interpretare e fa anche ridere a crepapelle, divertentissime sono alcune scene in cui questo tipo sembra che possa ottenere tutto quello che vuole e poi si trova sempre col culo per terra fanno certamente il loro effetto umoristico.
La cosa interessante viene sottolineata dal fatto che il film sottolinea la cosidetta arte di arrangiarsi del popolo italiano, convinto delle sue azioni anche quando queste rischiamo di farlo fuori, come quando viene accusato di aver deflorato una giovane innocente promessa sposa a un ricco proprietario terriero...
Ahiahiahi, i vecchi film avvolte riescono a parlare tramite un sottotesto storico ancora oggi attuale, i protagonsti sono un gruppo di miserabili che partono alla conquista di un feudo, e devono fare i conti con mille traversie e avventure che nascondono un allegoria profonda e diretta sul potere, e una critica a chi si fa imbonire per trovare il suo posto tra classi sociali che non gli appartengono.
Ha anche una vena satirica politica che somiglia tanto a chi si fa trascinare per diventare qualcuno, ma che ormai ha perso la sua aurea nobile e allora cerca di riconquistare le ali che ha perso.
Mario Monicelli dirige un film allegorico e attuale, che è entrato di diritto nella storia del cinema italiano, per molti è il suo capolavoro assoluto, e forse lo sostengo anche io, anche se di Monicelli devo ammettere non ho visto molti film, questo mi ha particolarmente colpito per come viene fotografato l'italiano, in maniera beffarda e goliardica ma sa dare una precisa critica sui suoi usi e costumi, d'altra parte questo nobile decaduto rappresenta ognuno di noi.
CAPOLAVORO.
Protagonista è un superlativo Vittorio Gassman nel ruolo di un conte decaduto Brancaleone, che rubato un documento unisce una compagnia di squinternati per conquistare un feudo.
E' la classica satira dell'italiano medio, messo alla berlina con una critica pungente sugli usi tipici degli italiani con una ironia acuta e brillante, e una regia sapiente che riesce anche a farsi beffe dei personaggi e riderci su.
Il film è un capolavoro per diversi punti di vista, primo fra tutti l'assoluta capacità di conquistare il pubblico con un alchimia sempre nuova, che nonostante il passare del tempo risulta sempre nuova e coinvolgente, questo film è invecchiato bene, come un vino pregiato e lo si nota scena dopo scena.
La genialità di un opera del genere sta nella sua travolgente ironia critica e nel suo humor che risultano coinvolgenti e attuali, poi questo personaggio, un po' rozzo un po' goffo è una caricatura dell'italiano medio che Vittorio Gassman riesce a interpretare e fa anche ridere a crepapelle, divertentissime sono alcune scene in cui questo tipo sembra che possa ottenere tutto quello che vuole e poi si trova sempre col culo per terra fanno certamente il loro effetto umoristico.
La cosa interessante viene sottolineata dal fatto che il film sottolinea la cosidetta arte di arrangiarsi del popolo italiano, convinto delle sue azioni anche quando queste rischiamo di farlo fuori, come quando viene accusato di aver deflorato una giovane innocente promessa sposa a un ricco proprietario terriero...
Ahiahiahi, i vecchi film avvolte riescono a parlare tramite un sottotesto storico ancora oggi attuale, i protagonsti sono un gruppo di miserabili che partono alla conquista di un feudo, e devono fare i conti con mille traversie e avventure che nascondono un allegoria profonda e diretta sul potere, e una critica a chi si fa imbonire per trovare il suo posto tra classi sociali che non gli appartengono.
Ha anche una vena satirica politica che somiglia tanto a chi si fa trascinare per diventare qualcuno, ma che ormai ha perso la sua aurea nobile e allora cerca di riconquistare le ali che ha perso.
Mario Monicelli dirige un film allegorico e attuale, che è entrato di diritto nella storia del cinema italiano, per molti è il suo capolavoro assoluto, e forse lo sostengo anche io, anche se di Monicelli devo ammettere non ho visto molti film, questo mi ha particolarmente colpito per come viene fotografato l'italiano, in maniera beffarda e goliardica ma sa dare una precisa critica sui suoi usi e costumi, d'altra parte questo nobile decaduto rappresenta ognuno di noi.
CAPOLAVORO.
Lo danno spesso in tv. Ogni volta ne guardo almeno un pezzetto e resto ipnotizzato dal linguaggio di Gassman.
RispondiEliminaBellissimo
concordo, io l'ho trovato esilarante e divertente ^_^
EliminaFantastico!Gassman e quella "marmaglia" con il loro linguaggio...
RispondiEliminavero ^_^
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