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La Rabbia Giovane


 Nuovo appuntamento con *Gli Indimenticabili, la rubrica settimanale della fabbrica dei sogni, dove vengono recensiti i film che hanno fatto la storia del cinema e che non possono mancare in un blog di cinema che si rispetti, questa settimana abbiamo un opera prima, un film leggendario diretto da quel grande regista che risponde al nome di Terrence Malick, La Rabbia Giovane.




Keith è un vagabondo, che dopo aver conosciuto Holly molla il lavoro e se ne cerca un altro, lui è l'unico uomo che le dimostra gentilezza e i due si innamorano.
Le cose si complicano quando il padre di Holly viene a scoprire la storia tra i due ragazzi, e le uccide il cane.
Quando Keith decide di portare via con se la ragazza, il padre si rifiuta di accettarlo, lui lo uccide e i due vagano attraverso l'America, fuggendo dalla polizia, nel frattempo Keith semina cadaveri dappertutto.

Un esordio alla regia molto forte, con cui Terrence Malick porta alle estreme conseguenze, il discorso già iniziato da Nicholas Ray, nel suo film capolavoro Gioventù Bruciata con il grande James Dean, solo che in questo film abbiamo un altro attore leggendario, allora molto giovane Martin Sheen nel ruolo del protagonista, ad affiancarlo una grandissima attrice che risponde al nome di Sissy Spacek nel ruolo della fragile Holly

E' una storia di sangue, ma non si vede molto sangue, lascia che lo spettatore si faccia un idea del protagonista e della sua amoralità.
E' evidente che ci troviamo di fronte a uno psicopatico, e che uccide ogni persona di cui si sente minacciato.
Solo Holly viene rispettata e risparmiata, perché tra loro esiste l'amore, un amore malsano, ma sempre di amore si tratta.
Un film duro, ma capace di mettere sapientemente in scena la figura di una persona mentalmente disturbata ma è capace di essere una luce nella sua vita.
Un film con due outsiders protagonisti, solo nella new hollywood poteva uscire, e questo è già un esordio leggendario, per un autore che farà una lunghissima pausa, ma che tornerà con un altro capolavoro che ben presto recensirò.
Il grande cinema si vede anche con questi piccoli ma grandissimi film.
Capolavoro.



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