Torna Horror Stories, e lo fa con il film numero tre diretto da Brandon Cronenberg ambientato in un resort.
Trama: James uno scrittore squattrinato e in crisi creativa, passa le vacanze insieme alla moglie Em in un resort situato presso LiTolqa un paese incivilizzato, dove vige la pena di morte per qualsiasi reato.
I due conoscono una coppia, la cui moglie è una attrice che è rimasta colpita positivamente dal romanzo di James
Le due coppie sembrano legare tanto da passare una giornata insieme al mare, prendendo in prestito una auto dal resort.
Nel momento in cui è ora di tornare al resort, James investe un uomo che muore sul colpo.
Da questo momento le cose accadranno in maniera apparentemente casuale.
James e sua moglie tornano al resort come se niente fosse successo, il giorno dopo però è la polizia che li viene a prendere in stanza.
James sembra spacciato, non c'è nient'altro da fare per la sua vita e il suo destino sembra segnato, ma è davvero così?
L'agente di polizia gli propone di costruire un suo clone per morire al posto suo James accetta, ma quello che non si aspetta arriva da Gaby e suo marito, che sembrano conoscere alla perfezione il trucchetto della polizia del luogo...
Quello che sembra essere una prigione, dove James è rimasto intrappolato perché Gaby e suo marito, sembrano divertirsi con questa cosa, riuscirà a sfuggire a questo orrore? Oppure si divertirà anche lui come loro?
Ok, ho decisamente parlato molto, la mia politica di solito è no spoiler, ma ovviamente non ho detto tutto altrimenti vi avrei rovinato ulteriormente la sorpresa.
Un film sorprendente, questo senza ombra di dubbio, qui Brandon Cronenberg dimostra di sapersi ispirare al padre pur dando una sua impronta personale al film, con una maturità incredibile.
Brandon Cronenberg è ormai un autore, è inutile negarlo, sa come narrare una storia e ce la narra nel migliore dei modi.
Qui è davvero un autore maturo e sa anche mixare i generi, perché il film dimostra essere un ibrido a metà strada tra horror, thriller e fantascienza, in molti fallirebbero a fare una cosa del genere, lui invece no.
Sa dosare bene gli ingredienti della storia e si vede, e Mia Goth lasciatemelo dire, è davvero bravissima, potremmo ormai definirla un icona horror in tutto e per tutto, la sua Gaby è terrificante nel senso positivo del termine e fa paura, perché il suo personaggio ormai non ha più rispetto per la vita umana.
C'è qualcosa che va sottolineato ovviamente, è il limite tra il lecito e il rispetto per la vita umana.
La creazione di cloni, da la possibilità a degli assassini di farla franca, tanto c'è il clone che espia le loro colpe, e loro possono divertirsi a uccidere a destra e a manca.
Una spietata critica a ciò che è lecito sia per la scienza che per la vita.
Ottimo film, mi è decisamente piaciuto.
Buona Visione.
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