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Ovosodo

 

Se c'è una cosa che ho imparato in tantissimi anni di onorata carriera cinefila, è che bisogna guardare i film avendo rispetto per loro, ed è grazie a questa regola che ora posso semplicemente dire che tutto il cinema di casa nostra non deve essere sottovalutato.

Paolo Virzì voi lo sapete, io gli voglio bene e lo seguo praticamente dal suo esordio, quindi potete constatare quanto sia stato presente nella mia vita il grande regista toscano.
Toscano di origini siciliane per la precisione, sottolineiamolo.
La cosa che mi piace nel suo cinema, è la voce narrante, che ti fa entrare dentro la storia come uno dei personaggi del film.
Questo film per la precisione, ha ottenuto un premio a Venezia, e certi critici snob lo hanno sminuito, ricordo bene quando lessi come hanno criticato quel premio, con tutti i film che hanno partecipato scrissero se ben ricordo, lo hanno dato a Ovosodo.
Or bene, cari miei critici, adesso posso dire dopo ventisei anni, che questo piccolo film, ma certamente non merita di essere chiamato piccolo, è ancora oggi attuale, il protagonista esordisce come attore proprio con questo film, e ci narra le sue avventure.
Piero, vive in un quartiere popolare di Livorno, famiglia incasinata, la madre è morta quando era piccolo, e lui deve fronteggiare l'arrivo della nuova compagna del padre, fratello ritardato, fratellastri in arrivo, il padre si incasina sempre con la giustizia, amici eccentrici e amori intriganti.
La vita di questo giovane ragazzo, che nel bene e nel male si incrocia con una professoressa che soffre di depressione - una Nicoletta Braschi sorprendentemente brava - che sembra aver avuto un flirt complicato con uno dei suoi amici.
Un film sincero, i cui personaggi ti accolgono a braccia aperte con una storia capace di emozionare, ma anche ti fa venire voglia di abbracciare i protagonisti e stringerli forte.
E' la vita, ora è allegra, ora triste, in cui vieni invaso durante la visione.
Con questo suo terzo film, si capisce benissimo che ormai Virzì ha raggiunto una certa maturità stilistica, non c'è più l'entusiasmo diretto col cuore degli esordi, o meglio, c'è ancora ma è più misurato rispetto ai precedenti lavori.
Questa ovviamente è una grandissima cosa, il film lancia due attrici Claudia Pandolfi e Regina Orioli che interpretano i due amori del protagonista.
Da non perdervi anche la citazione felliniana della commessa del negozio di alimentari.
Un film che vuole bene al suo pubblico, che parla di una storia scritta col cuore che entra dentro di te e non ne esce praticamente più.
Film tutto da vedere mi raccomando, ovviamente poi mi dite se lo avete apprezzato o meno.
Per me non tocca i vertici del capolavoro ma ci siamo quasi.
Mi piace un sacco.
Buona Visione.





Commenti

  1. Film bellissimo, semplice, diretto, fresco.
    Non serve per forza fare dei mattoni per essere un bravo regista.

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