Siamo giunti alla fine della bellissima settimana dedicata a uno dei miei registi preferiti, che, ve lo dico subito, me lo ha fatto apprezzare ancora di più.
Ma, non finisce mica qui, ho in mente di dedicare uno speciale a Woody, in modo da recensire tutti i suoi film, e sarà un grandissimo lavoro, ma ne vale la pena decisamente.
Con Match Point, Allen, torna al successo di pubblico dopo anni di crisi, di film che sono stati insuccessi al botteghino, come sapete in tutte le sue storie nulla è lasciato in sospeso.
Match Point è anche un film che porta alle estreme conseguenze un discorso cominciato con Crimini e Misfatti, dove si limitava a dirigere una commedia nera; qui invece siamo dalle parti di un film drammatico, in cui l'antieroe della storia, ovvero Chris Wilton sposa per interesse una giovane donna, e per fare la bella vita, con una vita agiata, un lavoro che rende un mare di soldi.
A complicare la situazione arriva Nola con cui scatta da subito una passione viscerale, se in un primo tempo lei è fidanzata con il cognato di Chris, nonchè fratello di Chloe sua moglie, appena i due si lasciano comincia una relazione travolgente.
Mentre nel matrimonio si adatta a una vita ipocrita, lui segretamente vuole vivere la passione con Nola, per un po' accade questo, ma quando lei rimane incinta, non ne vuole sapere di abortire o interrompere la relazione, vuole che lasci sua moglie per lei.
Un bel problema per Chris, che si trova a un bivio, lasciare la moglie e rinunciare ai privilegi, o mollare Nola rischiando che la verità venga a galla?
Lui si allontana da Nola con la scusa di un viaggio, quando la donna capisce di essere stata ingannata, minaccia di dirlo alla moglie, allora c'è solo un unica soluzione per Chris di risolvere la situazione, uccidere Nola.
Chris è un antieroe che non vuole rinunciare al suo status sociale, vuole avere tutti i privilegi che ha con sua moglie, e non vuole rinunciare al suo lavoro nella compagnia del suocero.
Woody Allen stavolta fa un ritratto spietato dell'alta borghesia, e non ci sono risate, non ci sono scene tenere e divertenti, ma una critica al vetriolo sull'umanità che rinuncia ad essere se stessa, ispirandosi ovviamente a Delitto e Castigo di Dostojewsky tesse una trama a dir poco nera e inquietante.
Non c'è posto per i sentimenti nella storia di Match Point.
Woody Allen dirige un film duro e pessimista, narrando di come l'ambizione, l'avidità, e l'appartenenza a una casta valgono per certe persone più dei sentimenti, e lo fa in maniera lucida e brillante.
Bentornato Woody.
Ps: Woody Allen tornerà ve lo prometto, forse il mese prossimo con un altra settimana a lui dedicata, devo decidere.
Ratings ⭐⭐⭐⭐⭐
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