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Fahrenheit 451

Ci vuole coraggio per rifare un capolavoro, e Fahrenheit 451 è un remake del film distopico del 1966, diretto da François Truffaut, tratto dal romanzo di Ray Bradbury, di cui questo film è il secondo adattamento.
Partendo dal presupposto che, il film di Truffaut è immenso, e l'ho recensito, potete trovarlo Qui, una delle prime recensioni alla fabbrica, questo remake targato hbo, sembra una versione futurista del romanzo, più al passo coi tempi, ricco di azione ed effetti speciali, ma non ha nulla della feroce critica che Bradbury prima e Truffaut dopo, fecero alla società distopica descritta nel romanzo.

Il remake senza alcun dubbio non mi è dispiaciuto, ha alcuni spunti interessanti, il conflitto che si instaura tra Montag e il suo capitano è la cosa pù moderna, ma diciamoci la verità, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Alcune modifiche e trovate sono senza alcun dubbio interessanti, scene ricche d'azione, di pathos, e via dicendo, ne fanno un prodotto per lo più destinato al pubblico giovane.
Sappiamo benissimo però che il remake diretto dal grande Truffaut è tutt'altro che un film destinato al pubblico giovane.
Se in questo vive una certa superficialità, nel capolavoro diretto dal grande regista francese, curato meticolosamente per descrivere una società distopica, dove non c'è libertà di leggere libri, descrivendo un mondo dove i cittadini sono prigionieri e schiavi dei media, infatti i televisori sono sempre accesi, dando un chiaro messaggio agli spettatori dicendo, attenzione alla tv, che rende schiavi.
Nel remake questa chiara, lucida spietata analisi ahimè manca, e manca anche lo spessore in cui i personaggi si muovono, cercando una propria strada per uscire da quel mondo ostile.
Di positivo c'è il fatto che Montag, alla fine capisce che il mondo in cui vive, non è affatto giusto, che le persone non devono vivere senza aver la libertà di aprire un libro, e che conoscendo un gruppo di ribelli, capisce che deve cambiare vita e rotta.
Ramin Bahrami, regista di questo film, ha dunque dato una impronta più personale e moderna al film, ma il fantasma dell'opera di Truffaut, gli sta con il fiato sul collo.








Commenti

  1. Anche senza vedere l'originale ho capito ben presto che questo aveva ben poco a che fare, e non a caso l'ho bocciato..

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