Strano paese l'Italia.
Mentre il mondo cammina veloce e si evolve, L'Italia resta ancorata a delle catene che non vuole mai spezzare.
Paese cattolico, in cui la chiesa ha fortemente imposto il suo punto di vista su ogni cosa, anche le più assurde, sul finire degli anni cinquanta, un noto scrittore Aldo Brainbanti, finisce sotto processo con l'accusa di plagio nei confronti di un giovane con cui aveva una relazione, processo nel quale viene denunciato dalla famiglia del giovane, che viene internato in un ospedale psichiatrico e sottoposto a elettroschock.
Unico caso di plagio in Italia, per un caso in cui si perseguitano le idee politiche e l'orientamento sessuale di Brainbanti.
Solo un giornalista si prende a cuore il caso di Brainbanti Ennio Scribani, e fa di tutto per fare uscire la verità.
Ci vuole coraggio soprattutto in Italia a parlare di un caso di ingiustizia, in cui chi ha commesso questa denuncia e ingiustizia, soprattutto chi ha avuto l'indecenza di processare un essere umano solo per il suo orientamento sessuale (mascherato da una causa per plagio) si dovrebbe come minimo vergognare.
Durante la visione di questo grandissimo film, sono rimasta molte volte a bocca aperta.
Ma come è possibile che si processa una persona per le sue idee o per il semplice fatto che sia omosessuale?
Assurdo, ovviamente, eppure è successo.
Colpa di gente ignorante che non ha ben capito che l'omosessualità non è certamente una malattia, ma un semplice orientamento sessuale, allora c'erano persone che parlavano apertamente di queste cose?
No, perché l'omosessualità, come il sesso era tabù (colpa ovviamente della chiesa), se il secondo bene o male è accettato (sempre e solo dietro le 4 mura di casa ovviamente), l'omosessualità ancora oggi fa paura, e menomale che ormai ne parlano tutti (ne parlo persino io nei miei romanzi), e che spero questo orientamento sessuale non sia più un tabù, ma si cominci ad essere accettato da tutti.
La cosa che indigna maggiormente è che i giudici (che dovrebbero essere di aperte vedute) anche se devono applicare la legge, accettano un caso del genere.
Erano altri tempi direte voi, no...non si può giustificare un atto discriminatorio come questo, altrimenti potremmo tutti giustificare le nefandezze dei razzisti.
Un film forte, che esce proprio in questo periodo, felice di averlo visto e mi ha resa a conoscenza di questo deplorevole atto di inciviltà.
Grande film, bravissimo Gianni Amelio, regista che da ora in poi terrò molto in considerazione.
Ratings ⭐⭐⭐⭐1/2
Un piccolo gioiellino.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto e fa riflettere, come dici tu, sullo stato dell'Italia (non così dissimile a certi paesi islamici, sotto certi profili...).
Moz-
Si, c'è ancora troppa ignoranza in materia omosessualità purtroppo
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