La finiamo o non la finiamo questa rassegna dedicata a Tobe Hooper?
Io direi che è arrivato il momento di vedere i film che ho trovato, tutti non li ho trovati purtroppo, pazienza, vorrà dire che aspetterò un pochino prima di beccarli.
Comunque, il nostro amatissimo Tobe Hooper gira un film negli emirati arabi uniti, ispirandosi a una antica leggenda musulmana.
Ne esce un horror interessante, inquietante, ma che non lascia evidentemente il segno.
Ci tengo a sottolineare che è un buon horror, capace di tenerti col fiato sospeso, inquieta ma non spaventa.
Stiamo parlando evidentemente di un horror psicologico, e per essere tale svolge benissimo il suo lavoro, non mi posso lamentare.
Il film narra di una coppia che ha perso un bambino, lascia gli stati uniti per andare nel loro paese d'origine, mai sbaglio fu così terribile.
Entreranno in un profondo incubo senza via d'uscita.
Ed è il Djinn che li intrappolerà nella loro stessa casa, in cerca di vendetta perché la moglie ha commesso un atto atroce, dopo ovviamente uno scambio fatto dallo spirito malvagio.
Ultima pellicola del maestro dell'horror americano, che chiude la sua carriera con un horror capace di tenerti sulle spine, claustrofobico e inquietante quanto basta per farti entrare in una discesa agli inferi senza possibilità di trovare la luce.
Un commiato decisamente intrigante.
Fatto da un regista che ha saputo lasciare una impronta indelebile nella storia del cinema horror, daltronde stiamo parlando di uno dei padri che ha cambiato il genere horror.
Il film non è certo un capolavoro, ma si fa volere bene, poi Tobe Hooper era bravissimo a creare atmosfere inquietanti e trame da incubo, erano il suo marchio di fabbrica dopotutto.
Se siete appassionati di Horror, non potete non approfondire questo grandissimo autore, che ci ha lasciato una filmografia sorprendente, che merita di essere vista da ogni cinefilo che si rispetti.
Ps: non è ancora finita, appuntamento a domani con Non Aprite quella porta 4
Ratings ⭐⭐⭐
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