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#LaPromessa2023 - Rosso Istanbul

 

Trama:
Uno scrittore in crisi viene invitato da un regista di fama internazionale per editare il suo romanzo, l'editore dall'Inghilterra torna nella natia Turchia, rimanendo involontariamente coinvolto nella vita delle persone care al regista, ma il regista un giorno sparisce apparentemente senza lasciare traccia.

Per chi mi conosce bene, sa che apprezzo il cinema di Ferzan Ozpetek, regista turco naturalizzato italiano, di chi ho recensito diversi film - e che prossimamente è in programma anche uno speciale a lui dedicato, stavolta settimanale, non quotidiano come di solito li faccio - e siccome ogni anno faccio la  promessa per i lettori e amici della fabbrica dei sogni, mi sono detta: quest'anno partecipa Ferzan, e siccome non erano molti i film che dovevo vedere, ho scelto Rosso Istanbul, che fino a poche ore fa, era uno dei pochissimi che non avevo ancora visto - devo vedere solo harem suarè, e prossimamente lo vedrò forse per lo special che ho organizzato - Rosso Istanbul si presenta come un opera onirica, ma al tempo stesso letterale, un regista invita a casa sua il suo editor, a sua volta uno scrittore in crisi, ma la sua sparizione è l'occasione di vivere una vita differente rispetto a quella che di solito vive, affezionandosi ai personaggi che vengono descritti nel libro, che sono i familiari del regista scomparso.
Conoscerà anche l'uomo con cui il regista aveva una relazione - Ozpetek è gay, e non mancano mai nei suoi film riferimenti alla comunità lgbt - che si pensa sappia qualcosa, finché non trovano un cadavere, ma dove è finito Deniz?
Un film intrigante, che non si limita solo a parlare della scomparsa del regista, quella ha poca importanza semmai, ma fa in modo che l'editor viva la sua vita, con i cari del regista di fama internazionale, quasi come se ci fosse una specie di passaggio di consegne immaginario.
Questo film mi è piaciuto molto.



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