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Gangs of new york

Martin Scorsese racconta la nascita di una nazione, una nazione che è nata sulla violenza e la corruzione. L'america. Per girare questo film che ha avuto una lunghissima gestazione, sono passati moltissimi anni. La possibilità per girarlo sono venute all'inizio del terzo millennio, da sottolineare che questo è il film che ha dato inizio al sodalizio artistico tra Leonardo di Caprio e Martin Scorsese. In questo film Leonardo Di Caprio interpreta Amsterdam Vallon, un giovane che ha visto morire il padre davanti agli occhi, il colpevole dell'omicidio è Bill The Butcher, ovvero il macellaio, che è a capo dei nativi. A contrario Padre Vallon, il padre di Amsterdam è a capo degli irlandesi, immigrati negli stati uniti che si contendono il controllo di Five Point.
A spuntarla è Bill, - un bravissimo Daniel Day Lewis che torna a lavorare con Scorsese dopo L'età dell'innocenza. - che si prende il comando di five point dopo una violentissima battaglia tra i due gruppi etnici in cui i conigli morti hanno la peggio.
Amsterdam cresce in orfanotrofio, ma una volta cresciuto cerca Bill per vendicare la morte di suo padre. Entra a far parte dei nativi e lavora per lui, cerca di conoscerlo e capirlo entrando nel suo mondo. Si accorge che ogni anno festeggia la vittoria per il controllo di five point ricordando Padre Vallon, cosa che il ragazzo non ammette tanto facilmente.
Nel frattempo conosce anche Jenny, borseggiatrice e concubina di Bill a cui è stata affidata da bambina di cui si innamora.
Dopo un fallito tentativo di attentato a Bill, deve guardarsi maggiormente le spalle e cercare di tenersi anche Jenny - un inedita Cameron Diaz con un ruolo più adulto rispetto a come la conosciamo -.
Ma le cose peggioreranno quando un amico dirà a Bill che Amsterdam è figlio di Padre Vallon e che intende ucciderlo per vendicare suo padre.
E' un film di Scorsese, lo si percepisce dalla primissima ed estremamente violenta sequenza del massacro di five points, in cui è girata in maniera realistica. La cura nei particolari, nelle ambientazioni, nei costumi, e nella scenografia curata da Dante Ferretti, sono fedeli alla realtà. Ma sono un po' forzate le scene di violenza, e considerato che si deve raccontare una storia è logico che la resa drammatica venga aumentata spropositamente, e da uno come Scorsese c'è da aspettarselo.
Un film che sottolinea come la povertà e l'emarginazione abbia creato con le bande che predominano sulla gente del quartiere, gli anacronismi che poi saranno motivi fondamentali per la mafia anche se Scorsese non lo dice.
Un film grandissimo, che mostra sia la maturità attoriale del suo protagonista, che il grande talento di un autore che ha fatto grande la storia del cinema e che ancora ha molto da dire a riguardo.
In conclusione, il film non è un capolavoro, ma poco ci manca a diventarlo, un opera sicuramente da collezionare e da vedere e rivedere.
DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE.


Commenti

  1. Un grande cult: grande regia, grande cast, grande storia! DA VEDERE!

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  2. quando l'ho visto al cinema mi ha completamente rapito, ha un respiro epico

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  3. Questo film l'hanno criticato in tanti e in effetti la versione senza tagli (quelli imposti a Scorsese) sarebbe stata di un'epicità rara nel cinema contemporaneo. Ma anche così il film è bellissimo, ha l'aurea di un classico e commuove per quanto è sincero.

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