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Little Miss Sunshine

Riguarda & Recensisci

Ooookay, here we go, torna Riguarda & Recensisci dopo quasi una settimana d'assenza, - mi devo vergognare, ma con questo caldo mi viene difficile scrivere tutti i giorni, lo so la devo curare di più - questo è l'undicesimo appuntamento con la rubrichetta che ripesca i film visti ma non recensiti alla fabbrica, quest'oggi è il turno di una commedia, Little Miss Sunshine, con Abigail Breslin, Alan Arkin, Greg Kinnear, Toni Collette, Paul Dano e Steve Carrell.

E' la storia di una bambina Olive, che è stata selezionata per partecipare a un concorso di bellezza per bambine, voi direte ma il tema principale del film è stato ispirato da Bellissima di Visconti, no no, cioè, in parte è così, ma la storia è completamente diversa.
In pratica abbiamo una famiglia di svitati, un nonno sessuomane, una madre che si preoccupa di tutti, il cui fratello ha tentato il suicidio perchè non era ricambiato dall'uomo di cui era innamorato, un fratello che ha deciso di non parlare con nessuno tranne all'ultimo, quando si accorge che non può fare il pilota d'aerei per il suo daltonismo, un padre con l'ossessione dei perdenti e dei vincenti, è una famiglia che più matta di così non ne esistono, al centro c'è il concorso di bellessa, Little Miss Sunshine in italiano tradotto Piccola Miss California, non so il perchè.
In mezzo a tutte quelle bambine Olive è assolutamente fuori posto, se ne accorge sia il padre che il fratello,  non vorrebbero che partecipasse ma ad insistere è la madre, perchè ha fatto uno sforzo per essere dove è adesso, e così partecipa, tra lo sgomento iniziale di tutti i presenti in sala, con una performance non adatta a una bambina, nè tanto meno a un concorso di bellezza per bambine.
Ma andiamo al dunque, il film è divertentissimo, e mostra una normale famiglia alle prese con la ricerca dei 15 minuti di notorietà tanto decantati da Andy Wharol.
I due registi Jonathan Dayton e Valerie Faris, fanno una satira sul mondo scintillante dello show, e dei concorsi di bellezza per bambine, volti solo a farle sembrare pupattole di plastica, l'unica che si differenzia è proprio Olive, che con il suo aspetto normale fa a pugni coi lustrini e i fiocchetti di cui le altre piccole sono agghindate.
E' chiaro che si tratta non di una vincente, principalmente per il suo aspetto ma d'altronde anche la sua famiglia non è certo il prototipo dei vincenti, anzi, è chiaramente una famiglia di perdenti, ma meglio perdenti e veri, che vincenti e fasulli.
Ma forse è proprio questo che la distingue dalle altre partecipanti, il suo essere vera, nonostante la sua performance, applaudita solo dai genitori, gli altri la guardano tutti sbigottiti, persino l'organizzatrice cerca di fermare la musica con la quale la bambina si stava esibendo, perchè non gradiva la performance, ma chi siamo noi per dire cosa è giusto e cosa non lo è?
Alla fine sarà proprio Olive a insegnare qualcosa a tutti quanti, cosa? Che le cose più importanti non te le danno certo un concorso di bellezza, ma quello che sei veramente.
Il film è incentrato proprio su una famiglia normale alle prese con qualcosa di assolutamente lontano da lei, così a bordo di un pulmino scassato, con cui devono correre per entrare, partono per la california, e capiranno che la cosa più importante di tutto, non sono i 15 minuti di notorietà, ma ciò che lega una famiglia, l'amore e accettare soprattutto se stessi, così come siamo, nonostante il fatto che i 15 minuti di notorietà non arriveranno mai, al massimo sono un miraggio.
In conclusione, un film imperdibile.
Voto: 8



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