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I Buchi Neri

Una bella botta di vita...
Potrebbe essere questo il singolare quanto insolito commento a un film altrettanto singolare.
L'opera seconda di Pappi Corsicato, si presenta con una trama semplice ma allo stesso tempo complessa, potrebbe essere una clamorosa cavolata, come un piccolo capolavoro.
La botta di vita comunque c'è...
e in che consiste questa botta di vita?
Un film allegorico, surreale e grottesco allo stesso tempo, che presenta dei personaggi a metà strada tra gli imbecilli e i santi, nonostante quello che fanno nella vita.
In tutto questo c'è anche della magia, si perchè qui Corsicato - che ha lavorato con Almodòvar ricordatevelo mentre leggete la mia recensione - racconta una storia d'amore un po' sui generis, una prostituta che si innamora di un guardone segaiolo, che poi la lascia per mettersi con la sorella del suo amico, incinta e appena abbandonata dal fidanzato.

La prostituta è Angela - una bravissima Iaia Forte - che mentre svolge il suo mestiere, col pensiero fa l'amore con Adamo - Vincenzo Peluso - che la spia mentre svolge la sua professione, e per quel breve tempo possono immaginare di stare insieme, le cose però non andranno come sperato.
Per la sua opera seconda Pappi Corsicato mostra tutto il suo talento nel portare sullo schermo una storia originale e surreale, ricchissima di metafore, che non può non fare restare piacevolmente sorpresi.
Si perchè I Buchi Neri, è decisamente un opera sui generis, ma non è un film per tutti, anche se ha parecchie ispirazioni, si va da Pasolini ad Almodòvar, fino a raccontare storie allucinanti che meritano senza dubbio una considerazione.
Un piccolo grande film senza dubbio, capace di sorprendere con una storia all'apparenza semplice, che parla di disperati, a cui capitano cose bizzarre, un gruppo di prostitute dal futuro incerto che si vedono crollare tutte le loro aspettative, poi appare un uovo, ed è come se fossero state miracolate.
Il film, che non può essere spiegato a semplici parole, bisogna assolutamente vederlo, non c'è altro modo per poter esprimere quello che si sente durante la visione, e certamente non lo si può fare con una semplice recensione.
Quello che so è che senza dubbio è uno dei migliori film del regista napoletano, ancora privo del cinismo dei suoi ultimi film, e ben lontano dal sorprendente quanto complesso Chimera.
Un cult tutto da gustare, e per i fans di Almodòvar senza dubbio una curiosa parentesi, dato che il regista è senza dubbio l'erede italiano, almeno da come ne parlano i critici.
Voto: 7



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