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Nashville

Ed eccocci giunti alla recensione di quello che è secondo alcuni uno dei più grandi film musicali di tutti i tempi.
Si dice sia il primo film corale di Altman, cercherò nel mio piccolo (e con le mie conoscenze) di fare una recensione dettagliata dell'opera in questione, perché prima di tutto è uno di quei film a visione obbligatoria, se amate il cinema, e soprattutto è il ritratto di un epoca, gli anni settanta americani, quelli che venivano subito dopo la guerra in Vietnam, all'epoca del watergate.
Robert Altman fa un ritratto spietato di quell'america, ambientando il tutto nella settimana del festival della musica country di Nashville.


Fino ad ora e incolpevolmente non avevo mai visto questo monumentale film, che a tratti può risultare ostico se non si ha dimestichezza col cinema di Altman, ma è tutta apparenza, perché se vi lasciate andare scoprirete che il film scivola via che è una meraviglia.
Senza dubbio è uno di quei film mitici, di cui ho sempre sentito parlare specialmente su ciak, e che ho avuto la fortuna di vedere proprio la settimana scorsa.
E menomale direi...era ora.
Capostipite dei film  corali in cui anche  registi come Fellini già nel 1960 con La Dolce Vita hanno gettato i semi di questo cinema, possiamo dire che Altman lo ha reinventato e ricreato a sua immagine e somiglianza, facendone un vero e proprio marchio di fabbrica.

Ma cos'è in realtà il film Nashville?
Nashville è un giro di vite, tutto è ambientato nella settimana in cui si organizza il festival della musica country, che guarda caso verrà usato da un politico populista per la sua propaganda per le elezioni.
In tutto questo c'è una coppia il cui matrimonio è ormai finito e che hanno due figli sordi, una cantante che ad inizio film ha un collasso ed è ricoverata, una giornalista invadente, una donna che ha una relazione extraconiugale e tanto altro ancora.
In tutto questo Altman tratteggia una umanità alla deriva, in cui si sottolineano sia i talenti veri, le leggende del country, che si esibiscono, e coloro che vogliono cantare a tutti i costi pur dimostrando di essere privi di talento - micidiale la scena in cui una ragazza deve spogliarsi davanti alla folla perché ha dimostrato di non saper cantare, e con tutto questo, si tratteggia la cattiveria del cosidetto mondo della musica.
Altro pregio del cinema di Altman è quello di non avere peli sulla lingua nel tratteggiare i suoi personaggi e li presenta così, nudi e crudi, tutti sono senza maschere per lo spettatore, ma non per il pubblico, e questo è uno dei pregi di un opera a dir poco monumentale, che potremo definire come forse il suo capolavoro assoluto
E' la new Hollywood bellezza, quella che usciva dalla rivoluzione cinematografica della nouvelle vague, della contestazione, che creava nuovi modi di fare cinema, che metteva alla berlina criticando il mondo circostante, facendo un ritratto polemico e tagliente sulla società attraverso quel microcosmo della cittadina di Nashville nello stato del Tennessee, che è la patria della musica country.
Musica che si sente in ogni momento, con canzoni scritte - almeno così ho letto su ciak - dagli stessi attori, si pensi alla bellissima I'm Easy cantata da Keith Carradine che ha un ruolo importante nel film anche se piccolissimo, come del resto ce l'hanno tutti quanti.
Un altra cosa che mi ha colpito di Nashville è che sia un film importantissimo nella carriera di Altman, ma oltre a questo ha segnato un epoca ed è entrato di diritto nella storia del cinema, poi il fatto di essere entrato nel mito, ne fa una pellicola la cui visione non può assolutamente mancare per ogni cinefilo che si rispetti.
E non solo, anche gli appassionati di musica - i cosidetti musicofili - entrano nella visione di questo film, per me che praticamente amo sia il cinema che la musica è stata una visione importantissima per la mia formazione di cinefila, e l'ho visto praticamente una settimana fa.
Questo è il film che mi ha convinta ad andare avanti col cinema di Altman, a proseguire il viaggio nel cinema di questo regista, polemico, tagliente, fa e disfa i generi cinematografici, creando pellicole incredibili e satiriche, con personaggi sempre tratteggiati in maniera critica, ma sincera, è questo il grande pregio del cinema di Altman.
Un altra cosa fondamentale, oltre il film è la colonna sonora, con canzoni ormai entrate nella leggenda, perché Nashville è già un film leggendario, di più è senza tempo, e io sono felice di dirvi che è ormai uno dei film della vita.
Ormai posso dire con certezza che Altman è entrato nel mio olimpo dei registi preferiti, ma si dai, diciamolo pure.
Un film che segna la fine del sogno americano, capace di parlare ancora oggi e di essere un opera senza tempo, di stravolgere il cinema e di consegnarci un nuovo modo di intendere la settima arte, per lo più sagace, acuta e sincera.
E' come se due arti si fossero unite insieme per formare un opera monumentale capace di spaccare il mondo, entrando davvero nella storia.
E non sto scherzando quando dico così.
Voto: 10






Commenti

  1. Concordo è tra le opere migliori di Altman. A mio avviso canto del cigno della new hollywood, o almeno della potenza sovversiva e politica di quella breve e selvaggia stagione.

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