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L'uomo Senza Ombra

Ultimo film americano di Paul Verhoeven, girato su commissione, e ultima occasione che si è data per rientrare nel giro della Hollywood che conta, infatti non è molto amato dal suo autore questo film anche se l'ho trovato un horror veramente riuscito.

E' senza dubbio una grossa produzione, di quelle in cui il regista lavora guidato dal produttore, e per un autore come Verhoeven è una cosa un po' limitante, dato che i primi film che ha fatto e di cui ho parlato tantissimo grazie a questa rassegna, sono pellicole d'autore, a volte difficili e controverse, ma sempre personalizzate attraverso le tematiche care e particolari di Verhoeven.
Un cinema personale e con un anima, è sbarcato a Hollywood, dirigendo film di vari generi, altre volte pellicole scandalose e controverse, ma sempre mettendoci il suo, stavolta è dovuto scendere a compromessi, ed è anche il motivo per cui ha lasciato l'america per tornare in europa come vedremo domani con Black Book.
Paul Verhoeven rilegge l'uomo invisibile, alla sua uscita non mi disse nulla di che, fu una sera che lo vidi a palermo con mia madre e mia zia durante la cena alla tele, che ci crediate o no, mi era piaciuto, è stata una sorpresa, ed è stato anche bello rivederlo oggi per la rassegna, dai titoli di testa, fino a quelli di coda, ed è riuscito anche stavolta a incollarmi alla poltrona.
Verhoeven aveva già dimostrato di sapersi destreggiare coi vari generi cinematografici, nonostante non abbia molto apprezzato il film, è riuscito a dare una impronta personale anche se è dovuto scendere a compromessi.
La trama racconta di un team che ha sperimentato il siero dell'invisibilità per scopi bellici, se l'esperimento funziona sugli animali ed è reversibile, sugli esseri umani accade qualche cosa che non avevano previsto: Una volta iniettato il siero non si può tornare visibili, ed ecco qui che lo scienziato geniale, diventa un mostro capace di uccidere approfittando dell'invisibilità; ai suoi colleghi e amici, spetta il compito di uscire da quella situazione pericolosa per le loro vite.
Verhoeven mette in scena un film capace anche di toccare l'horror, in cui il protagonista prima uno stimato scenziato, diventa uno psicopatico assassino, una volta capito che non può tornare invisibile.
Forse non è del tutto entrato nelle corde dell'olandese, resta comunque un film minore nella sua filmografia, capace anche di far riflettere sulla natura umana che resta sempre in bilico tra bene e male, riscontrando quanto sia labile il confine con il nostro lato oscuro.
Domani si torna in Olanda, con un altro film particolare in cui il nostro torna a fare cinema sul serio e d'autore Black Book.


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