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Soldato d'orange

La rassegna dedicata a Paul Verhoeven si sta rivelando ricca di sorprese, neanche ha finito di girare quel piccolo grande film di Kitty Tippel, e il titolo racconta di resistenza durante la seconda guerra mondiale, potremmo definirlo un piccolo capolavoro, e sicuramente lo è...
Nel periodo olandese devo ammettere che ha sfornato un titolo meglio dell'altro, fa pensare anche la scelta di dirigere film come Showgirls, ma ne parleremo a tempo debito.

Soldato d'Orange ho voluto vederlo, e per poterlo fare ho dovuto chiedere aiuto persino a Cassidy, che poi mi ha passato lo stesso link del file che avevo scaricato io.
La cosa che colpisce di questo film, è il fatto che Paul Verhoeven ha diretto un film raccontando la verità di cosa sia stato il secondo conflitto mondiale in terra d'olanda, non ha fatto divisioni tra nazisti cattivi e olandesi buoni, ma ha messo sotto gli occhi di tutti, anche il fatto che gli olandesi hanno accolto con i fiori gli invasori, per poi dopo aver visto il lato oscuro combatterli per ottenere la libertà.
Un film che ha colpito persino Spielberg, che ha voluto contattare Verhoeven per L'impero colpisce ancora, ma l'olandese si è presentato col suo nuovo film e non l'hanno chiamato più.
Non è il classico film di guerra, narra le avventure di alcuni amici partigiani, che decidono di organizzare la resistenza per cacciare i nazisti dall'olanda.
C'è da dire che L'Olanda però, nonostante tutto, sia stata la prima nazione a voler cacciare gli invasori nazisti, naturalmente ci saranno parecchie difficoltà, e il gruppo di amici rischierà persino la vita.
A interpretare questi amici, l'attore feticcio Rutger Hauer, sempre presente nei film olandesi del nostro, e per la prima volta anche Jeroen Krabbè, che tornerà diretto dal nostro nel film Il Quarto Uomo.
Un film che mi è piaciuto, non tanto, ma tantissimo se ve lo lasciate scappare è davvero un peccato ve lo assicuro io.


Commenti

  1. Abbastanza uno schifo che non esista un "Raggio Blu" dedicato a questo Soldato Arancione. Un film bellissimo come sempre privo di moralismo da parte di Polvèron, che va a braccetto con il suo -altrettanto bello - "Black Book". Qui Verhoeven si gioca i suoi due attori feticcio insieme, strizza l'occhio a "Il conformista" di Bertolucci e firma un filmone, uscito ai tempi in due parti per la tv Olandese, ma non sembra proprio una delle nostre fiction ;-) Cheers

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