Dopo quattro capolavori, di cui tre assoluti sicuramente, ecco che arriva il primo passo falso per Michael Cimino: raccontare la storia di Salvatore Giuliano come un western di frontiera sarà anche figo, ma non rispecchia la realtà.
Il cinema è finzione è vero, di questo siamo tutti d'accordo, però se vuoi parlare di un personaggio realmente esistito, non puoi inventarti di sana pianta la sua storia, si anche Tarantino lo ha fatto è vero, ma qui stiamo parlando di un personaggio realmente esistito, che ha una sua storia raccontata e documentata anche da Francesco Rosi, che se ho tempo cercherò il suo film per conoscere davvero la storia di questo bandito siciliano, raccontato da Cimino come un moderno Robin Hood, questo film però ha i suoi lati positivi, non è del tutto riuscito male, stiamo parlando di un regista con la R maiuscola come Cimino dopotutto, e sappiamo di cosa era capace quando si metteva dietro la macchina da presa.
A livello tecnico non c'è niente da dire, è un bel film, per quanto la messa in scena, la fotografia, la scenografia, e i costumi non c'è niente da dire, allora cosa c'è di sbagliato ne Il Siciliano?
Prima di tutto il casting, ma come può essere credibile Salvatore Giuliano con il volto di Christopher Lambert? Scelta dei produttori, in quanto Highlander è stato un film che ha incassato parecchio al cinema, quindi un volto che richiamava il pubblico andava bene, anche se si dice che le liti con Cimino non sono mancate.
Il secondo neo del film è ovviamente la sceneggiatura, tratta da un romanzo di Mario Puzo, si quello de Il Padrino, la nota stonata è il fatto che Cimino rende mitica la figura di un bandito, cioè una persona pericolosa, e quindi lo rende prima di tutto un film sbagliato, e una occasione perduta per cercare di riprendere gli antichi fasti, ma d'altronde Hollywood lo aveva ostracizzato da tempo, quindi era praticamente impossibile tornare agli antichi fasti e farsi produrre i suoi progetti.
Segnalo la presenza di John Turturro, nel ruolo del compare di Salvatore Giuliano, l'unico attore veramente credibile come siciliano nel film, una scelta azzeccata, io gli avrei fatto interpretare il ruolo di Lambert.
Questo non toglie nulla al fatto che nonostante questo film, Cimino sarà sempre un grandissimo regista, pazzo e visionario quanto basta, ed è una cosa che apprezzo molto in un autore.
Mancano soltanto due film per terminare questa rassegna, Ore Disperate e Verso Il sole, e non vedo l'ora di parlarvene.
Il cinema è finzione è vero, di questo siamo tutti d'accordo, però se vuoi parlare di un personaggio realmente esistito, non puoi inventarti di sana pianta la sua storia, si anche Tarantino lo ha fatto è vero, ma qui stiamo parlando di un personaggio realmente esistito, che ha una sua storia raccontata e documentata anche da Francesco Rosi, che se ho tempo cercherò il suo film per conoscere davvero la storia di questo bandito siciliano, raccontato da Cimino come un moderno Robin Hood, questo film però ha i suoi lati positivi, non è del tutto riuscito male, stiamo parlando di un regista con la R maiuscola come Cimino dopotutto, e sappiamo di cosa era capace quando si metteva dietro la macchina da presa.
A livello tecnico non c'è niente da dire, è un bel film, per quanto la messa in scena, la fotografia, la scenografia, e i costumi non c'è niente da dire, allora cosa c'è di sbagliato ne Il Siciliano?
Prima di tutto il casting, ma come può essere credibile Salvatore Giuliano con il volto di Christopher Lambert? Scelta dei produttori, in quanto Highlander è stato un film che ha incassato parecchio al cinema, quindi un volto che richiamava il pubblico andava bene, anche se si dice che le liti con Cimino non sono mancate.
Il secondo neo del film è ovviamente la sceneggiatura, tratta da un romanzo di Mario Puzo, si quello de Il Padrino, la nota stonata è il fatto che Cimino rende mitica la figura di un bandito, cioè una persona pericolosa, e quindi lo rende prima di tutto un film sbagliato, e una occasione perduta per cercare di riprendere gli antichi fasti, ma d'altronde Hollywood lo aveva ostracizzato da tempo, quindi era praticamente impossibile tornare agli antichi fasti e farsi produrre i suoi progetti.
Segnalo la presenza di John Turturro, nel ruolo del compare di Salvatore Giuliano, l'unico attore veramente credibile come siciliano nel film, una scelta azzeccata, io gli avrei fatto interpretare il ruolo di Lambert.
Questo non toglie nulla al fatto che nonostante questo film, Cimino sarà sempre un grandissimo regista, pazzo e visionario quanto basta, ed è una cosa che apprezzo molto in un autore.
Mancano soltanto due film per terminare questa rassegna, Ore Disperate e Verso Il sole, e non vedo l'ora di parlarvene.
Commenti
Posta un commento
Moderazione rimessa, NO SPAM