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Il lato positivo - Silver Linings Playbook

Pat è appena uscito da una clinica psichiatrica, dove è stato ricoverato a causa di un disturbo bipolare, ora deve ricominciare la sua vita e per cominciare vuole ricostruire il suo rapporto con la sua ex moglie.
Il problema è che Pat ha perso tutto, moglie, lavoro casa a causa dei suoi problemi, e c'è una ordinanza restrittiva partita dalla moglie, come fare per ricostruire i rapporti? Ci pensa Tiffany, che gli fa una proposta: se lui la fa partecipare a una gara di ballo, lei manderà la sua lettera a sua moglie, il ragazzo deve fare i conti con un padre che non sa come prenderlo, e un fratello in cui sente troppo il peso della competizione...ma forse Tiffany ha in serbo qualcosa di speciale...

E' un film particolare, che mi ha colpito, non è facile ricominciare daccapo quando hai perso completamente tutto. Il protagonista interpretato da un bravissimo Bradley Cooper che era nella compagnia sicuramente di una notte da leoni, fa una interpretazione davvero sorprendente, altrettanto brava è Jennifer Lawrence, che con questo ruolo ha vinto il suo primo oscar come attrice protagonista.
Quello che più colpisce, non è tanto la storia in se, in cui ci possiamo identificare tutti, ma è la caratterizzazione dei personaggi, mi spiego meglio il plot è originale e intrigante, chi dice che la speranza è l'ultima a morire forse ha ragione, dato che Pat e Tiffany alla fine si innamorano, solo che per accettare la nuova storia bisogna chiudere con il passato e accorgersi che in realtà è ormai una storia chiusa.
Pat dovrà fare un percorso interiore e riacquistare fiducia speranza nel prossimo, è di fronte a un bivio, in cui ci accorgiamo che quello di cui abbiamo bisogno è lì accanto a noi, ed è questa la scintilla che fa ricominciare.
Da sottolineare la parte di Robert De Niro, che pur restando un personaggio di contorno, riesce a caratterizzare questo padre buono di carattere, ma che non sa come rapportarsi con il figlio, la madre anche lei cerca di stargli vicino ed è interpretata da Jackie Weaver.
In sostanza è un film tutto da vedere, che comunica speranza, comprensione e capacità di immedesimazione con il protagonista, inoltre è tratto da un romanzo di Matthew Quick, L'orlo argenteo delle nuvole.
L'origine letteraria forse farà storcere il naso a chi ha letto il libro, ma io dico rilassatevi e divertitevi davanti al film, che seppur con qualche taglio, è ovvio che il regista deve dare il suo tocco all'opera cinematografica.
In conclusione, film adatto a chi si trova davanti a un percorso personale di scelte e di cambiamenti, - io ne so qualcosa - e a chi non ha mai perso la speranza di una vita migliore.
DA NON PERDERE.




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