Per ogni regista cinematografico c'è sempre il titolo della maturazione, quello che ti impone all'attenzione mediatica a livello mondiale.
Dirigendo Il Petroliere, tratto da un romanzo di Upton Sinclair, mostra il suo lato di ispirazione più classico, infatti il film sembra ispirato dal cinema di John Huston, allontanandosi dalle opere corali che lo hanno rivelato all'attenzione del grande pubblico.
Il protagonista è un grandissimo Daniel Day Lewis, che con questo ruolo vince il suo secondo oscar, il suo ruolo è quello di Daniel Planview, un avido e spregiudicato petroliere, che per ingraziarsi le simpatie della gente e guadagnare più denaro, prende in adozione un bambino il cui padre è morto in uno dei posti dove si trivella il petrolio.
In breve tempo diventa un uomo molto ricco ma c'è qualcuno con cui deve scontrarsi, un giovane uomo di chiesa al quale con un pretesto gli frega un terreno e lo paga a metà prezzo mentendo sulla presenza di petrolio.
Lo scontro tra i due sarà durissimo, tra Daniel, in cui non crede in Dio, al giovane Eli, che difende il suo credo in nome del dio denaro.
Intanto nella vita di Planiew, HW il figlio adottato durante un incidente perde l'udito, e il padre lo abbandona per ripigliarselo, soprattutto quando la gente lo rimprovera e così, per evitare di non fare affari lo riprende con se, fino a quando il giovane non vuole camminare con le sue gambe, e allora Daniel gli dice la verità sulle sue origini.
Film monumentale, che dimostra come Paul Thomas Anderson, sa destreggiarsi bene anche con una storia dall'impatto stilistico classico, senza eccedere in manierismi e sentimentalismi inutili, e lo fa partendo dal presupposto in cui l'avidità umana rappresentata da Daniel Day Lewis, con il suo Daniel Planview, sia schietta, sincera e per nulla soporifera.
E' semplicistico etichettare come cattivo Daniel, perchè è un personaggio che sottolinea l'incapacità di essere se stessi, lui vive soltanto per la sua compagnia petrolifera, e fa di tutto per la sua immagine di perfetto uomo di famiglia, salvo poi mandare tutto a puttane, svelando realmente quello che è, soltanto un viscido uomo il cui unico credo è il denaro, sfruttando tutto e tutti pur di diventare qualcuno.
HW se ne accorge, soprattutto quando decide di camminare con le sue gambe, e se ne accorge anche Eli, il cui rappresenta l'altra faccia della medaglia.
I suoi propositi non sono per il credo religioso, lui come Daniel vive per la sua chiesa, e ha nel denaro il suo credo principale, anche se ha ragione nel dire che gli affari si ripagano e gli accordi si rispettano con onestà, ma sappiamo tutti che per il dio denaro si fa questo e altro.
Film dedicato alla memoria di Robert Altman, da sempre principale fonte di ispirazione di Paul Thomas Anderson.
CAPOLAVORO
Dirigendo Il Petroliere, tratto da un romanzo di Upton Sinclair, mostra il suo lato di ispirazione più classico, infatti il film sembra ispirato dal cinema di John Huston, allontanandosi dalle opere corali che lo hanno rivelato all'attenzione del grande pubblico.
Il protagonista è un grandissimo Daniel Day Lewis, che con questo ruolo vince il suo secondo oscar, il suo ruolo è quello di Daniel Planview, un avido e spregiudicato petroliere, che per ingraziarsi le simpatie della gente e guadagnare più denaro, prende in adozione un bambino il cui padre è morto in uno dei posti dove si trivella il petrolio.
In breve tempo diventa un uomo molto ricco ma c'è qualcuno con cui deve scontrarsi, un giovane uomo di chiesa al quale con un pretesto gli frega un terreno e lo paga a metà prezzo mentendo sulla presenza di petrolio.
Lo scontro tra i due sarà durissimo, tra Daniel, in cui non crede in Dio, al giovane Eli, che difende il suo credo in nome del dio denaro.
Intanto nella vita di Planiew, HW il figlio adottato durante un incidente perde l'udito, e il padre lo abbandona per ripigliarselo, soprattutto quando la gente lo rimprovera e così, per evitare di non fare affari lo riprende con se, fino a quando il giovane non vuole camminare con le sue gambe, e allora Daniel gli dice la verità sulle sue origini.
Film monumentale, che dimostra come Paul Thomas Anderson, sa destreggiarsi bene anche con una storia dall'impatto stilistico classico, senza eccedere in manierismi e sentimentalismi inutili, e lo fa partendo dal presupposto in cui l'avidità umana rappresentata da Daniel Day Lewis, con il suo Daniel Planview, sia schietta, sincera e per nulla soporifera.
E' semplicistico etichettare come cattivo Daniel, perchè è un personaggio che sottolinea l'incapacità di essere se stessi, lui vive soltanto per la sua compagnia petrolifera, e fa di tutto per la sua immagine di perfetto uomo di famiglia, salvo poi mandare tutto a puttane, svelando realmente quello che è, soltanto un viscido uomo il cui unico credo è il denaro, sfruttando tutto e tutti pur di diventare qualcuno.
HW se ne accorge, soprattutto quando decide di camminare con le sue gambe, e se ne accorge anche Eli, il cui rappresenta l'altra faccia della medaglia.
I suoi propositi non sono per il credo religioso, lui come Daniel vive per la sua chiesa, e ha nel denaro il suo credo principale, anche se ha ragione nel dire che gli affari si ripagano e gli accordi si rispettano con onestà, ma sappiamo tutti che per il dio denaro si fa questo e altro.
Film dedicato alla memoria di Robert Altman, da sempre principale fonte di ispirazione di Paul Thomas Anderson.
CAPOLAVORO
eh si! fai bene a definirlo capolavoro! uno dei migliori film di questi ultimi anni!
RispondiEliminaHai ragione ^_^
Eliminafilm notevolissimo.
RispondiEliminaperò non è tra quelli del grande paul thomas anderson che amo di più. magnolia è inarrivabile, e preferisco pure ubriaco d'amore, boogie nights e the master
li preferisco anche io, ma Daniel Day Lewis spacca di brutto!!!
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