Secondo giorno di recensioni dei film della lista più lunga, oggi cominciamo con la Perdizione.
Dopo le biografie di Tchaikovsky e Liszt poteva mancare la versione a tutta musica della biografia di Mahler? Assolutamente no.
Conoscendo Ken Russell mi stupisco che questo film sia più controllato rispetto ai precedenti recensiti alla fabbrica.
Ma non toglie nulla alla qualità del lavoro che è a dir poco GRANDIOSA!!
Ormai mi conoscete, sapete come la penso su Ken Russell dato che lo adoro.
Non sono ancora arrivata ai film del declino come lo chiamano in molti, e le opere che ho visto finora mi hanno letteralmente folgorata.
E' senza alcun dubbio la biografia migliore, meno sopra le righe rispetto a Lisztomania ma pur sempre un capolavoro, c'è poco da dire.
Però rispetto alle altre è decisamente più matura, ho apprezzato molto la cura dei dettagli e della regia che Russell ci ha messo sopra, pur non essendo geniale è di gran lunga un capolavorone di film.
L'eredità di Ken Russell pesa, e se vedete questo film capirete cosa voglio dire.
Mi è piaciuto soprattutto perchè il protagonista è molto più reale rispetto alle biografie precedenti, più umano, lo si può quasi toccare, pur toccando alcuni temi che saranno portati alle estreme conseguenze con la biografia su Liszt, qui tenta di focalizzare l'attenzione sul musicista Mahler, rendendo l'opera più concentrata, e più diretta rispetto alle opere recensite prima.
Ammetto che Lisztomania è uscito dopo questo, anche se l'ho recensito prima.
Un film davvero fatto bene, che meriterebbe una visione e una riscoperta dalla parte del pubblico, soprattutto perchè qui Ken Russell non è molto considerato purtroppo...peccato!!
Un così grande regista fa opere che hanno praticamente influenzato il cinema del futuro gettato così nel dimenticatoio, per questo esiste la fabbrica dei sogni, parlo ovviamente del mio blog, per vedere e recensire film di autori dimenticati ormai che meriterebbero una riscoperta e una rivalutazione.
Magistrale.
Ps: da non sottovalutare l'allusione a Morte a Venezia all'inizio del film, chiara parodia al capolavoro di Luchino Visconti, geniale.
Voto: 9
Dopo le biografie di Tchaikovsky e Liszt poteva mancare la versione a tutta musica della biografia di Mahler? Assolutamente no.
Conoscendo Ken Russell mi stupisco che questo film sia più controllato rispetto ai precedenti recensiti alla fabbrica.
Ma non toglie nulla alla qualità del lavoro che è a dir poco GRANDIOSA!!
Ormai mi conoscete, sapete come la penso su Ken Russell dato che lo adoro.
Non sono ancora arrivata ai film del declino come lo chiamano in molti, e le opere che ho visto finora mi hanno letteralmente folgorata.
E' senza alcun dubbio la biografia migliore, meno sopra le righe rispetto a Lisztomania ma pur sempre un capolavoro, c'è poco da dire.
Però rispetto alle altre è decisamente più matura, ho apprezzato molto la cura dei dettagli e della regia che Russell ci ha messo sopra, pur non essendo geniale è di gran lunga un capolavorone di film.
L'eredità di Ken Russell pesa, e se vedete questo film capirete cosa voglio dire.
Mi è piaciuto soprattutto perchè il protagonista è molto più reale rispetto alle biografie precedenti, più umano, lo si può quasi toccare, pur toccando alcuni temi che saranno portati alle estreme conseguenze con la biografia su Liszt, qui tenta di focalizzare l'attenzione sul musicista Mahler, rendendo l'opera più concentrata, e più diretta rispetto alle opere recensite prima.
Ammetto che Lisztomania è uscito dopo questo, anche se l'ho recensito prima.
Un film davvero fatto bene, che meriterebbe una visione e una riscoperta dalla parte del pubblico, soprattutto perchè qui Ken Russell non è molto considerato purtroppo...peccato!!
Un così grande regista fa opere che hanno praticamente influenzato il cinema del futuro gettato così nel dimenticatoio, per questo esiste la fabbrica dei sogni, parlo ovviamente del mio blog, per vedere e recensire film di autori dimenticati ormai che meriterebbero una riscoperta e una rivalutazione.
Magistrale.
Ps: da non sottovalutare l'allusione a Morte a Venezia all'inizio del film, chiara parodia al capolavoro di Luchino Visconti, geniale.
Voto: 9
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