E ora recensisco pure Posh, visto che è appena cominciato un nuovo giorno, siamo al 18 aprile, piena primavera, e che ti recensisco? Posh, titolo originale The Riot Club, nuova pellicola di Lone Scherfig, Tratta dalla pièce Teatrale di Laura Wade.
E' il racconto di una notte di baldoria di un gruppo di ragazzi universitari, che decidono di non rivelare nulla di quanto è accaduto per rispettare l'integrità del riot club - nonostante ci sia scappato il morto, ma non dico chi è, ho già spoilerato abbastanza - e salvarsi il culo, ma sarà così o parlerà qualcuno mandando all'aria il suo futuro?
Film che racchiude in se i classici figurini dei figli di papà, ragazzi ricchi e viziati che fanno casino in un ristorante per festeggiare e fare baldoria, mettendo sotto sopra il locale, insomma succede un macello, e tutto sotto gli occhi di ignari clienti e del proprietario, i primi se ne vanno perchè vengono disturbati dal chiasso del gruppo di esuberanti universitari, i secondi devono fare i conti con una tragedia, ma cosa succederà esattamente?
Un film altisolante dove succede di tutto e di più tanto che molte volte si rimane a bocca aperta, ma è così che deve andare, soprattutto quando i membri di un esclusivo club d'elite universitario decidono di fare una cena e divertirsi tra di loro.
Ma il divertimento va oltre, e le cose ben presto gli sfuggono di mano, portando conseguenze inimmaginabili. Chi avrà il coraggio di parlare? Forse l'unico ragazzo normale tra di loro? Oppure come gli altri resterà col becco chiuso e le labbra serrate? Scoprirà qualcosa in più sui compagni e il famoso Riot Club?
Il film comincia con la nascita effettiva del riot club, diversi secoli prima, utilizzato per salvare le chiappe di uno studente, colto in flagrante adulterio con una donna sposata, forse la miglie di un professore, per poi correre la macchina dal tempo ed arrivare ai giorni nostri, con la notte balorda al ristorante.
Film scritto dalla stessa autrice della pièce teatrale e diretto da Lone Scherfig già regista di An Education e One Day torna sulle scene con questo film ricco di sorprese e intrigante.
Il che non è affatto male se si pensa la perspicacia nel voler tenere inchiodato lo spettatore alla poltrona dall'inizio alla fine.
Un film così ben scritto e diretto merita senza dubbio una visione, e per di più pur non avendo un soggetto originale, è capace di farti entrare dentro il film, facendoti vedere ciò che si cela dietro i lustrini dell'alta società, ragazzi a cui è permesso tutto, a cui è concesso di tutto, appartengono a un club universitario esclusivo, dove possono decidere se fare o disfare quello che vogliono, solo perchè appartentono a una classe privilegiata.
Il film è una chiara critica allal borghesia, che la regista e la sceneggiatrice, esaltano attraverso un uso incontrastato della recitazione, dei dialoghi sopra le righe, del casino totale che succede al ristorante, fanno presuppore un film tutt'altro che superficiale, e se ve lo dico io ci dovete credere.
Ma non tutto è come sembra, e la persona più normale dovrà fare una scelta se parlare o stare zitto, cosa farà? Per saperlo non dovete fare altro che procurarvi il film e guardarvelo.
Voto: 8
E' il racconto di una notte di baldoria di un gruppo di ragazzi universitari, che decidono di non rivelare nulla di quanto è accaduto per rispettare l'integrità del riot club - nonostante ci sia scappato il morto, ma non dico chi è, ho già spoilerato abbastanza - e salvarsi il culo, ma sarà così o parlerà qualcuno mandando all'aria il suo futuro?
Film che racchiude in se i classici figurini dei figli di papà, ragazzi ricchi e viziati che fanno casino in un ristorante per festeggiare e fare baldoria, mettendo sotto sopra il locale, insomma succede un macello, e tutto sotto gli occhi di ignari clienti e del proprietario, i primi se ne vanno perchè vengono disturbati dal chiasso del gruppo di esuberanti universitari, i secondi devono fare i conti con una tragedia, ma cosa succederà esattamente?
Un film altisolante dove succede di tutto e di più tanto che molte volte si rimane a bocca aperta, ma è così che deve andare, soprattutto quando i membri di un esclusivo club d'elite universitario decidono di fare una cena e divertirsi tra di loro.
Ma il divertimento va oltre, e le cose ben presto gli sfuggono di mano, portando conseguenze inimmaginabili. Chi avrà il coraggio di parlare? Forse l'unico ragazzo normale tra di loro? Oppure come gli altri resterà col becco chiuso e le labbra serrate? Scoprirà qualcosa in più sui compagni e il famoso Riot Club?
Il film comincia con la nascita effettiva del riot club, diversi secoli prima, utilizzato per salvare le chiappe di uno studente, colto in flagrante adulterio con una donna sposata, forse la miglie di un professore, per poi correre la macchina dal tempo ed arrivare ai giorni nostri, con la notte balorda al ristorante.
Film scritto dalla stessa autrice della pièce teatrale e diretto da Lone Scherfig già regista di An Education e One Day torna sulle scene con questo film ricco di sorprese e intrigante.
Il che non è affatto male se si pensa la perspicacia nel voler tenere inchiodato lo spettatore alla poltrona dall'inizio alla fine.
Un film così ben scritto e diretto merita senza dubbio una visione, e per di più pur non avendo un soggetto originale, è capace di farti entrare dentro il film, facendoti vedere ciò che si cela dietro i lustrini dell'alta società, ragazzi a cui è permesso tutto, a cui è concesso di tutto, appartengono a un club universitario esclusivo, dove possono decidere se fare o disfare quello che vogliono, solo perchè appartentono a una classe privilegiata.
Il film è una chiara critica allal borghesia, che la regista e la sceneggiatrice, esaltano attraverso un uso incontrastato della recitazione, dei dialoghi sopra le righe, del casino totale che succede al ristorante, fanno presuppore un film tutt'altro che superficiale, e se ve lo dico io ci dovete credere.
Ma non tutto è come sembra, e la persona più normale dovrà fare una scelta se parlare o stare zitto, cosa farà? Per saperlo non dovete fare altro che procurarvi il film e guardarvelo.
Voto: 8
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