State alla larga da questo film, se soprattutto amate un genere di cinema coinvolgente.
Se come me amate qualsiasi forma di film, sia minimalista, sia autoriale e complesso allora potete immergervi in questa opera, piuttosto ostica direi.
La mia recensione è assolutamente positiva, spesso il silenzio urla più di mille parole e per certi versi nel film è così che va la storia.
Bruno Dumont è ateo, per sua stessa ammissione, perciò non ha voluto fare un film sulla fede, anche se quello strano uomo compie gesti e azioni assai curiose, seguito da una ragazza che ha fede cieca in lui.
Secondo la mia visione Hors Satan è un film sulla ricerca del sacro, di qualcosa che compie miracoli o malignità a metà strada tra il bene e il male.
I protagonisti spesso e volentieri si vedono in ginocchio a capo chino e mani giunte a pregare chissà chi, un Dio? Un entità superiore?
Fatto sta che Hors Satan è un film che ti mette davanti il classico dubbio su ciò che reale e ciò che non lo è, ciò che è bene e ciò che è male.
Non da risposte, quelle semmai sono dentro di noi, bisogna cogliere lo spirito di un film tanto complesso come questo per cercare di capirlo, o al massimo cercare di coglierne il più complesso significato, il che non è mai facile dato la complessità dell'opera in esame.
Da sempre l'uomo è portato a credere a qualche entità superiore, e bene o male succede questo alla ragazza protagonista del film.
Pochissimi i dialoghi, le scene parlano da sè, quindi è possibile immergersi in questo lungometraggio senza aspettarsi il solito intrattenimento caciarone, ma imparando a osservare e soprattutto ad ascoltare e guardare.
Non tutti i film sono come ce li aspettiamo, vi avviso che se non vi piace il genere minimalista potreste restare piuttosto annoiati e bollare erroneamente un opera che di per se è un capolavoro.
Bruno Dumont sceglie di mettere al centro l'uomo, davanti alle domande esistenziali sul mistero della sua presenza sulla terra, e lo fa nel modo a lui più consono, osservandolo da vicino davanti a persone che compiono azioni e miracoli, che le persone normali generalmente non compiono.
L'uomo di fronte alla fede è frastornato è nudo, è forse questo il messaggio occulto nascosto nel film?
A voi la scelta di osservare e capire.
La fede resta sempre un mistero, che lo si voglia o no, non ci sono prove, soltanto risposte e visioni che sono dentro di noi, come si dice, Dio è dentro di noi, bisogna imparare a trovarlo, non esistono altre risposte.
Voto: 9
Se come me amate qualsiasi forma di film, sia minimalista, sia autoriale e complesso allora potete immergervi in questa opera, piuttosto ostica direi.
La mia recensione è assolutamente positiva, spesso il silenzio urla più di mille parole e per certi versi nel film è così che va la storia.
Bruno Dumont è ateo, per sua stessa ammissione, perciò non ha voluto fare un film sulla fede, anche se quello strano uomo compie gesti e azioni assai curiose, seguito da una ragazza che ha fede cieca in lui.
Secondo la mia visione Hors Satan è un film sulla ricerca del sacro, di qualcosa che compie miracoli o malignità a metà strada tra il bene e il male.
I protagonisti spesso e volentieri si vedono in ginocchio a capo chino e mani giunte a pregare chissà chi, un Dio? Un entità superiore?
Fatto sta che Hors Satan è un film che ti mette davanti il classico dubbio su ciò che reale e ciò che non lo è, ciò che è bene e ciò che è male.
Non da risposte, quelle semmai sono dentro di noi, bisogna cogliere lo spirito di un film tanto complesso come questo per cercare di capirlo, o al massimo cercare di coglierne il più complesso significato, il che non è mai facile dato la complessità dell'opera in esame.
Da sempre l'uomo è portato a credere a qualche entità superiore, e bene o male succede questo alla ragazza protagonista del film.
Pochissimi i dialoghi, le scene parlano da sè, quindi è possibile immergersi in questo lungometraggio senza aspettarsi il solito intrattenimento caciarone, ma imparando a osservare e soprattutto ad ascoltare e guardare.
Non tutti i film sono come ce li aspettiamo, vi avviso che se non vi piace il genere minimalista potreste restare piuttosto annoiati e bollare erroneamente un opera che di per se è un capolavoro.
Bruno Dumont sceglie di mettere al centro l'uomo, davanti alle domande esistenziali sul mistero della sua presenza sulla terra, e lo fa nel modo a lui più consono, osservandolo da vicino davanti a persone che compiono azioni e miracoli, che le persone normali generalmente non compiono.
L'uomo di fronte alla fede è frastornato è nudo, è forse questo il messaggio occulto nascosto nel film?
A voi la scelta di osservare e capire.
La fede resta sempre un mistero, che lo si voglia o no, non ci sono prove, soltanto risposte e visioni che sono dentro di noi, come si dice, Dio è dentro di noi, bisogna imparare a trovarlo, non esistono altre risposte.
Voto: 9
Mi piacciono solitamente questi film minimalisti, ma di questo ne ero completamente all'oscuro..Grazie cara amica di avercene parlato, penso sia interessante perchè tratta un tema che è vicino a noi più di quanto si creda..
RispondiEliminaTi abbraccio forte!
si, allora recuperalo, ti piacerà ^_^
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