Un film di buoni sentimenti, è questo quello che viene in mente quando si parla de Il Pescatore di sogni, ma andiamo al dunque: sappiamo tutti che Lasse Hallström non è un grandissimo regista, ma ha la capacità di raccontare storie che parlano al cuore dello spettatore.
Ed è il caso di questo film, che si presenta come il classico prodotto di chi ama il cinema che mette confezioni industriali di Kleenex, ma non è così, innanzitutto presenta personaggi scontenti della vita che conducono il protagonista, Alfred Jones interpretato da un sempre bravo Ewan McGregor - di cui ultimamente ho una stima particolare per lui - il quale riceve una email curiosa di uno yemenita che lo invita a costruire una baia per la pesca dei salmoni.
In un primo momento non tiene conto dell'offerta ma poi non appena la rilegge si convince di accettarla, e proprio accettando l'offerta conosce una ragazza di cui piano piano si innamorerà, Harriet - interpretata da Emily Blunt.
La pesca per l'allevamento dei salmoni nel film diventa una metafora della vita e delle piccole cose ormai perdute che l'uomo troppo preso dalla vita frenetica non riesce a cogliere.
Lasse Hallström costruisce il film come una fiaba, e forse è questo il suo più grande difetto, perchè costruendolo su basi più realistiche ne avrebbe giovato parecchio e l'empatia sarebbe stata più immediata,
L'origine letteraria del film rende difficile l'immediatezza con cui la storia dovrebbe colpire e fare centro, invece questo non succede, ed è un peccato perchè il film ha molte probabilità che non vengono sfruttate a pieno,
Resta comunque una favola senza pretese che può piacere o meno, ma ogni tanto fa piacere vedere, anche per staccare la spina tra un film impegnato e un altro, certo se volete vedere un film più appassionato non è il titolo che fa per voi, chiariamolo subito, ma se volete un opera spensierata che non pretende comprensioni impossibili o chili di kleenex allora fa per voi.
NON MALE.
Ed è il caso di questo film, che si presenta come il classico prodotto di chi ama il cinema che mette confezioni industriali di Kleenex, ma non è così, innanzitutto presenta personaggi scontenti della vita che conducono il protagonista, Alfred Jones interpretato da un sempre bravo Ewan McGregor - di cui ultimamente ho una stima particolare per lui - il quale riceve una email curiosa di uno yemenita che lo invita a costruire una baia per la pesca dei salmoni.
In un primo momento non tiene conto dell'offerta ma poi non appena la rilegge si convince di accettarla, e proprio accettando l'offerta conosce una ragazza di cui piano piano si innamorerà, Harriet - interpretata da Emily Blunt.
La pesca per l'allevamento dei salmoni nel film diventa una metafora della vita e delle piccole cose ormai perdute che l'uomo troppo preso dalla vita frenetica non riesce a cogliere.
Lasse Hallström costruisce il film come una fiaba, e forse è questo il suo più grande difetto, perchè costruendolo su basi più realistiche ne avrebbe giovato parecchio e l'empatia sarebbe stata più immediata,
L'origine letteraria del film rende difficile l'immediatezza con cui la storia dovrebbe colpire e fare centro, invece questo non succede, ed è un peccato perchè il film ha molte probabilità che non vengono sfruttate a pieno,
Resta comunque una favola senza pretese che può piacere o meno, ma ogni tanto fa piacere vedere, anche per staccare la spina tra un film impegnato e un altro, certo se volete vedere un film più appassionato non è il titolo che fa per voi, chiariamolo subito, ma se volete un opera spensierata che non pretende comprensioni impossibili o chili di kleenex allora fa per voi.
NON MALE.
Lo devo recuperare per una classica serata divano-senza-pensieri (tranne quelli per Ewan ;) )!
RispondiEliminaovviamente, non posso che darti ragione :)
Eliminaeh sì, niente di fenomenale però piacevole!
RispondiEliminasono daccordo :)
Elimina