Questo è uno dei film più maltrattati dalla critica, ma perchè?
Eppure sin dalla prima volta che l'ho visto mi è piaciuto un casino, quando si dice la critica certe volte ha la puzza sotto il naso, lo so, nel mio piccolo anche se molto amatoriale faccio parte anche io della categoria ma come sapete io ci metto il cuore e la passione nelle mie recensioni, e molto spesso chi mi legge se ne accorge.
Questa sera riprendo il tribute personale che ho lasciato da parte dedicato al mitico Robin Williams, deceduto proprio quest'anno, e quale occasione migliore del natale per ripescare i suoi film? Non li ripescherò tutti questa volta, per carità hahaha, ci sono anche altri titoli che devono essere recensiti, questa sera e anche il giorno di natale sarà lui il protagonista alla fabbrica.
Jack ha il corpo di un uomo adulto di 40 anni, eppure non ha proprio quell'età, è affetto da una rara malattia che lo fa crescere più velocemente degli altri bambini, infatti Jack ha soltanto 10 anni, il primo impatto è devastante, poi Jack e Loui diventano inseparabili, anche se per i genitori mandare il bambino a scuola può essere un po' difficile.
I bambini sanno che non devono essere intolleranti con lui, e ben presto diventa l'idolo della scuola, grazie a una scoppiettante partita a pallacanestro, e una copertura per aiutare Loui con sua madre fingendo di essere il preside.
E' l'inizio di una amicizia che non avrà fine, e a nulla servono le reticenze dei genitori, soprattutto quando Jack sta male, saranno i bambini a convincere la madre a farlo tornare a scuola.
Jack è un film empatico, di quelli che quando li guardi ti riconosci subito nei personaggi, che non sono solo semplici macchiette, ma sono persone con cui è facilissimo ricoscersi, sono come noi, quindi la cosa diventa automanticamente riconoscibile.
Robin Williams è fantastico nel suo ruolo, e incarna quell'uomo/bambino alla perfezione, ed è divertentissimo vederlo in azione nelle scene a lui più congeniali, ovvero quelle comiche, da scompisciare, vedere la lotta tra mamma e Bambino al buio per accorgersene.
Francis Ford Coppola dal canto suo fa un ottimo lavoro nel creare la giusta atmosfera per mostrare al pubblico che Jack, un omone di dieci anni di dentro, anche se fuori sembra un adulto, facendo uscire il bambino che esiste dentro ognuno di noi, rendendo la cosa talmente efficace da rasentare l'immediato transfer tra i personaggi e il pubblico.
Non badate a quello che dicono i critici, lasciatevi trasportare dalla sfrenata allegria ed empatia di questo "diverso" che poi tanto diverso non è.
La forza dell'amore è dirompente come un fiume in piena, impossibile non restarne colpiti.
Il mio voto è 7
Le recensioni tecniche le lascio agli "esperti in materia", questa è una recensione empatica, esattamente come lo è il film chapeau!!!
Arwen.
Eppure sin dalla prima volta che l'ho visto mi è piaciuto un casino, quando si dice la critica certe volte ha la puzza sotto il naso, lo so, nel mio piccolo anche se molto amatoriale faccio parte anche io della categoria ma come sapete io ci metto il cuore e la passione nelle mie recensioni, e molto spesso chi mi legge se ne accorge.
Questa sera riprendo il tribute personale che ho lasciato da parte dedicato al mitico Robin Williams, deceduto proprio quest'anno, e quale occasione migliore del natale per ripescare i suoi film? Non li ripescherò tutti questa volta, per carità hahaha, ci sono anche altri titoli che devono essere recensiti, questa sera e anche il giorno di natale sarà lui il protagonista alla fabbrica.
Jack ha il corpo di un uomo adulto di 40 anni, eppure non ha proprio quell'età, è affetto da una rara malattia che lo fa crescere più velocemente degli altri bambini, infatti Jack ha soltanto 10 anni, il primo impatto è devastante, poi Jack e Loui diventano inseparabili, anche se per i genitori mandare il bambino a scuola può essere un po' difficile.
I bambini sanno che non devono essere intolleranti con lui, e ben presto diventa l'idolo della scuola, grazie a una scoppiettante partita a pallacanestro, e una copertura per aiutare Loui con sua madre fingendo di essere il preside.
E' l'inizio di una amicizia che non avrà fine, e a nulla servono le reticenze dei genitori, soprattutto quando Jack sta male, saranno i bambini a convincere la madre a farlo tornare a scuola.
Jack è un film empatico, di quelli che quando li guardi ti riconosci subito nei personaggi, che non sono solo semplici macchiette, ma sono persone con cui è facilissimo ricoscersi, sono come noi, quindi la cosa diventa automanticamente riconoscibile.
Robin Williams è fantastico nel suo ruolo, e incarna quell'uomo/bambino alla perfezione, ed è divertentissimo vederlo in azione nelle scene a lui più congeniali, ovvero quelle comiche, da scompisciare, vedere la lotta tra mamma e Bambino al buio per accorgersene.
Francis Ford Coppola dal canto suo fa un ottimo lavoro nel creare la giusta atmosfera per mostrare al pubblico che Jack, un omone di dieci anni di dentro, anche se fuori sembra un adulto, facendo uscire il bambino che esiste dentro ognuno di noi, rendendo la cosa talmente efficace da rasentare l'immediato transfer tra i personaggi e il pubblico.
Non badate a quello che dicono i critici, lasciatevi trasportare dalla sfrenata allegria ed empatia di questo "diverso" che poi tanto diverso non è.
La forza dell'amore è dirompente come un fiume in piena, impossibile non restarne colpiti.
Il mio voto è 7
Le recensioni tecniche le lascio agli "esperti in materia", questa è una recensione empatica, esattamente come lo è il film chapeau!!!
Arwen.
L'ho visto tantissimo tempo fa ma effettivamente non lo ricordo malvagio... molto particolare, questo sì. E ovviamente sul finale avevo pianto XD
RispondiEliminasi condivido il finale è molto emozionante, alla faccia dei critici snob hehehe xD
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