Esordio di Douglas Sirk alla fabbrica dei sogni, da qualche parte ho letto che è stato un abile regista di melodrammi, per molto tempo sottostimato, ma che il suo lavoro è stato ampiamente rivalutato, e vantava persino noti ammiratori, uno fra tutti Rainer Werner Fassbinder, regista che stimo molto
.
Il film che recensisco stasera per Cineclassics è uno dei suoi straordinari film, un quasi capolavoro, molto toccante che colpisce per la trama, che racconta la storia di due bambine, Susie Meredith una bianca, figlia di una nota attrice di teatro, e un altra nera Sarah Jane figlia della domestica, che si vergogna della madre per il colore della sua pelle, perché vorrebbe una vita migliore da quella che sua madre le ha dato ma soprattutto vorrebbe essere trattata come una bianca.
Ma la razza e le origini non si possono cancellare come niente fosse, e gli affetti con l'amore, non conoscono il colore della pelle, bisogna che questa ragazza cresca per capire il valore della madre e soprattutto conoscere il suo amore, che va aldilà di ogni cosa che lei possa immaginare.
Sarah Jane si renderà conto del suo comportamento sbagliato, quando la madre morirà, vivendo con il rimpianto di non aver rispettato quella madre che nonostante la sua vergogna, la amata davvero con tutto il cuore.
Film intenso e molto toccante, un piccolo grande capolavoro imperfetto, ma che vi consiglio di visionare perché è straordinario e coinvolgente.
Douglas Sirk, non era solo un maestro nel tratteggiare le azioni dei suoi personaggi, ma ne sottolineava le motivazioni, e le scelte, sbagliate, che si ripercuotono nella vita di ognuno di loro.
In questo film c'è una giovane Sandra Dee, attrice che apprezzavo quando ero una ragazzina, ed è stato bello ritrovarla in questo film, ma è Susan Kohner, quella che colpisce maggiormente gli spettatori, compresa Juanita Moore che interpreta sua madre.
Douglas Sirk, non fa un film razzista, ma sottolinea criticandola, già a quei tempi, una società fondata sul razzismo, tanto da far vergognare Sarah Jane delle sue origini, arriva persino a maltrattare e a cacciare la madre, perché voleva essere trattata come una bianca nascondendo il fatto di essere figlia di una nera.
Il filo conduttore sta tutto qui, ma l'amore non conosce razza, colore e credo, ed è più forte di quello che immagina Sarah Jane, alla fine secondo voi imparerà che la razza non ha alcuna importanza, ma ciò che conta sono i sentimenti umani?
Ve lo lascio solo immaginare, intanto recuperate questo splendido film, se ancora non l'avete fatto, vi sorprenderà.
La prossima settimana un classico degli horror Ho camminato con uno zombie di Jaques Tourner
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Il film che recensisco stasera per Cineclassics è uno dei suoi straordinari film, un quasi capolavoro, molto toccante che colpisce per la trama, che racconta la storia di due bambine, Susie Meredith una bianca, figlia di una nota attrice di teatro, e un altra nera Sarah Jane figlia della domestica, che si vergogna della madre per il colore della sua pelle, perché vorrebbe una vita migliore da quella che sua madre le ha dato ma soprattutto vorrebbe essere trattata come una bianca.
Ma la razza e le origini non si possono cancellare come niente fosse, e gli affetti con l'amore, non conoscono il colore della pelle, bisogna che questa ragazza cresca per capire il valore della madre e soprattutto conoscere il suo amore, che va aldilà di ogni cosa che lei possa immaginare.
Sarah Jane si renderà conto del suo comportamento sbagliato, quando la madre morirà, vivendo con il rimpianto di non aver rispettato quella madre che nonostante la sua vergogna, la amata davvero con tutto il cuore.
Film intenso e molto toccante, un piccolo grande capolavoro imperfetto, ma che vi consiglio di visionare perché è straordinario e coinvolgente.
Douglas Sirk, non era solo un maestro nel tratteggiare le azioni dei suoi personaggi, ma ne sottolineava le motivazioni, e le scelte, sbagliate, che si ripercuotono nella vita di ognuno di loro.
In questo film c'è una giovane Sandra Dee, attrice che apprezzavo quando ero una ragazzina, ed è stato bello ritrovarla in questo film, ma è Susan Kohner, quella che colpisce maggiormente gli spettatori, compresa Juanita Moore che interpreta sua madre.
Douglas Sirk, non fa un film razzista, ma sottolinea criticandola, già a quei tempi, una società fondata sul razzismo, tanto da far vergognare Sarah Jane delle sue origini, arriva persino a maltrattare e a cacciare la madre, perché voleva essere trattata come una bianca nascondendo il fatto di essere figlia di una nera.
Il filo conduttore sta tutto qui, ma l'amore non conosce razza, colore e credo, ed è più forte di quello che immagina Sarah Jane, alla fine secondo voi imparerà che la razza non ha alcuna importanza, ma ciò che conta sono i sentimenti umani?
Ve lo lascio solo immaginare, intanto recuperate questo splendido film, se ancora non l'avete fatto, vi sorprenderà.
La prossima settimana un classico degli horror Ho camminato con uno zombie di Jaques Tourner
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