Eccolo qua, il più grande successo commerciale di Russ Meyer, primo film del periodo pop cartoonesco, con protagonista Erica Gavin che, dalle sue parole, ha avuto difficoltà ad interpretare il personaggio a causa del suo razzismo e anticomunismo.
Ma è un film particolare che ha suscitato parecchio scalpore, sia per le scene all'epoca piuttosto esplicite - ma sinceramente visto nel 2018 non sono poi tanto scandalose - sia per i forti contenuti che toccavano dei tabù che in america sono praticamente intoccabili, Vixen è il nome della protagonista, una procace brunetta ninfomane, che tradisce il marito con qualsiasi uomo o donna le capiti a tiro e lui non se ne accorge.
Lo tradisce persino col fratello - ecco il tabù incriminato - è una donna che non sopporta i neri, e in particolare l'amico del fratello, che lei in modo dispreggiativo chiama Rufus.
Finale che sembra tragico ma che a conti fatti da la felicità alla nostra protagonista.
Qui Russ Meyer non si vuole limitare, si diverte dietro la macchina da presa, e se ne sbatte i maroni del politicamente corretto, e il film stesso è politicamente scorretto perché vuole essere provocatorio, e provocatorio lo è stato, tanto da avere la X rated - che di solito si mette ai film pornografici - e il divieto di proiettarlo in ohio, che tuttora vige.
Per me ha rappresentato qualcosa di divertente e insolito, che sottolinea l'ondata pop e liberatoria di un regista che fino a quel momento è stato cupo con il periodo bianco e nero gotico, ma che ci regala un film particolare, che oltre ad essere politicamente scorretto, è anche capace di prendere in giro la protagonista divertendo lo spettatore.
Non dico altro, anzi una cosa la dico...se non avete difficoltà con nessun film allora potrebbe essere un divertente diversivo alla noia di tutti i giorni, ma vi avviso che è politicamente scorretto, se avete problemi allora passate ad altro.
Mi ha colpito la capacità di Meyer, che per altro apprezzo molto, di saper creare un genere pop cartoonesco nell'erotico, scorrettissimo ma allo stesso tempo fa il verso a se stesso, insomma riesce a non prendersi sul serio, quindi il film è nei supercult per questo motivo, grande Russ, e la prossima settimana torna con un altro titolo, Supervixens, perché alla fabbrica c'è posto per tutti.
Ratings ⭐⭐⭐1/2
Ma è un film particolare che ha suscitato parecchio scalpore, sia per le scene all'epoca piuttosto esplicite - ma sinceramente visto nel 2018 non sono poi tanto scandalose - sia per i forti contenuti che toccavano dei tabù che in america sono praticamente intoccabili, Vixen è il nome della protagonista, una procace brunetta ninfomane, che tradisce il marito con qualsiasi uomo o donna le capiti a tiro e lui non se ne accorge.
Lo tradisce persino col fratello - ecco il tabù incriminato - è una donna che non sopporta i neri, e in particolare l'amico del fratello, che lei in modo dispreggiativo chiama Rufus.
Finale che sembra tragico ma che a conti fatti da la felicità alla nostra protagonista.
Qui Russ Meyer non si vuole limitare, si diverte dietro la macchina da presa, e se ne sbatte i maroni del politicamente corretto, e il film stesso è politicamente scorretto perché vuole essere provocatorio, e provocatorio lo è stato, tanto da avere la X rated - che di solito si mette ai film pornografici - e il divieto di proiettarlo in ohio, che tuttora vige.
Per me ha rappresentato qualcosa di divertente e insolito, che sottolinea l'ondata pop e liberatoria di un regista che fino a quel momento è stato cupo con il periodo bianco e nero gotico, ma che ci regala un film particolare, che oltre ad essere politicamente scorretto, è anche capace di prendere in giro la protagonista divertendo lo spettatore.
Non dico altro, anzi una cosa la dico...se non avete difficoltà con nessun film allora potrebbe essere un divertente diversivo alla noia di tutti i giorni, ma vi avviso che è politicamente scorretto, se avete problemi allora passate ad altro.
Mi ha colpito la capacità di Meyer, che per altro apprezzo molto, di saper creare un genere pop cartoonesco nell'erotico, scorrettissimo ma allo stesso tempo fa il verso a se stesso, insomma riesce a non prendersi sul serio, quindi il film è nei supercult per questo motivo, grande Russ, e la prossima settimana torna con un altro titolo, Supervixens, perché alla fabbrica c'è posto per tutti.
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