Continua un po' a singhiozzo ultimamente, la rassegna dedicata a Pier Paolo Pasolini, oggi recensisco il film documentario Comizi D'amore stay tuned.
Come eravamo strani noi Italiani 54 anni fa, lo siamo tutt'ora, ma già allora, Pasolini portava alla luce, quanto ne sapevamo noi di amore, sesso, rapporti di coppia in genere.
Il film è un documentario e questa volta il grande poeta e regista, interroga gli italiani sull'amore, sottolineando l'ignoranza che era presente in fatto di sessualità allora.
Eravamo ai tempi della rivoluzione sessuale, mancavano esattamente 4 anni al '68, ma già, lui è stato capace di sottolineare quanto ne sapevamo noi riguardo alla sessualità.
Ci sono parecchi stereotipi, che sinceramente parlando ho trovato attuali, certamente non sul film, ma soprattutto sulla cultura della sessualità che avevamo tanti anni fa che ho trovato addirittura attuali, la società patriarcale era piuttosto radicata all'epoca, oggi fortunatamente è in pieno decadimento, e le sentinelle in piedi dimostrano la definitiva sconfitta del patriarcato radicato della chiesa.
Il documentario non parla di chiesa, tengo a precisare, si parla di sesso, di amore, della libertà della donna, sottolineando la paura degli uomini, che vogliono dominare - e questa cosa mio malgrado, dopo oltre 50 anni non è ancora terminata - le donne, donne addirittura che pensano che non è giusto divorziare, o anche non è giusto che debbano avere la stessa libertà degli uomini.
Questo fa pensare, innanzitutto perché dimostra che noi Italiani non eravamo ancora pronti per il '68 mi duole dirlo, per questo ancora oggi certi stereotipi non sono andati via.
Pasolini incentra questo bellissimo documentario sull'amore, e anche sull'omosessualità e quanta ignoranza in merito, devo dire che la parte dell'omosessualità persiste ancora oggi, quindi le cose non sono poi cambiate tanto, anche se, al giorno d'oggi, c'è decisamente più libertà sessuale per le donne rispetto ad allora...con qualche sottolineatura in merito però.
Certi stereotipi li ho trovati attuali, anche certi luoghi comuni, non siamo poi cambiati tanto rispetto a quasi 55 anni fa eh?
Pasolini, da grande regista qual'era, sottolinea il tutto facendo riferimento alle abitudini, all'educazione, e soprattutto alla religione, che influenza che lo vogliamo o no, la nostra vita.
Un bellissimo documentario da guardare, anche se è di più di cinquant'anni fa, per sottolineare che certi cambiamenti, nel paese del vaticano, dove le abitudini sono ben radicate, non sono attecchiti tutti quanti come la rivoluzione sessuale voleva fare.
E' lodevole la pazienza di quest'uomo, omosessuale di saper ascoltare chi ha dei pregiudizi riguardo l'omosessualità, non per criticare, anzi, un po' si, ma per sottolineare gli stereotipi che non rendono la nostra vita felice, quando è così facile non avere pregiudizi in merito.
Come eravamo strani noi Italiani 54 anni fa, lo siamo tutt'ora, ma già allora, Pasolini portava alla luce, quanto ne sapevamo noi di amore, sesso, rapporti di coppia in genere.
Il film è un documentario e questa volta il grande poeta e regista, interroga gli italiani sull'amore, sottolineando l'ignoranza che era presente in fatto di sessualità allora.
Eravamo ai tempi della rivoluzione sessuale, mancavano esattamente 4 anni al '68, ma già, lui è stato capace di sottolineare quanto ne sapevamo noi riguardo alla sessualità.
Ci sono parecchi stereotipi, che sinceramente parlando ho trovato attuali, certamente non sul film, ma soprattutto sulla cultura della sessualità che avevamo tanti anni fa che ho trovato addirittura attuali, la società patriarcale era piuttosto radicata all'epoca, oggi fortunatamente è in pieno decadimento, e le sentinelle in piedi dimostrano la definitiva sconfitta del patriarcato radicato della chiesa.
Il documentario non parla di chiesa, tengo a precisare, si parla di sesso, di amore, della libertà della donna, sottolineando la paura degli uomini, che vogliono dominare - e questa cosa mio malgrado, dopo oltre 50 anni non è ancora terminata - le donne, donne addirittura che pensano che non è giusto divorziare, o anche non è giusto che debbano avere la stessa libertà degli uomini.
Questo fa pensare, innanzitutto perché dimostra che noi Italiani non eravamo ancora pronti per il '68 mi duole dirlo, per questo ancora oggi certi stereotipi non sono andati via.
Pasolini incentra questo bellissimo documentario sull'amore, e anche sull'omosessualità e quanta ignoranza in merito, devo dire che la parte dell'omosessualità persiste ancora oggi, quindi le cose non sono poi cambiate tanto, anche se, al giorno d'oggi, c'è decisamente più libertà sessuale per le donne rispetto ad allora...con qualche sottolineatura in merito però.
Certi stereotipi li ho trovati attuali, anche certi luoghi comuni, non siamo poi cambiati tanto rispetto a quasi 55 anni fa eh?
Pasolini, da grande regista qual'era, sottolinea il tutto facendo riferimento alle abitudini, all'educazione, e soprattutto alla religione, che influenza che lo vogliamo o no, la nostra vita.
Un bellissimo documentario da guardare, anche se è di più di cinquant'anni fa, per sottolineare che certi cambiamenti, nel paese del vaticano, dove le abitudini sono ben radicate, non sono attecchiti tutti quanti come la rivoluzione sessuale voleva fare.
E' lodevole la pazienza di quest'uomo, omosessuale di saper ascoltare chi ha dei pregiudizi riguardo l'omosessualità, non per criticare, anzi, un po' si, ma per sottolineare gli stereotipi che non rendono la nostra vita felice, quando è così facile non avere pregiudizi in merito.
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