Finalmente ho visto anche io il tanto decantato remake che remake non è, tratto dal capolavoro di Dario Argento, primo film di una trilogia dedicata a tre streghe malefiche…
Se volete leggere il mio parere continuate la lettura, ATTENZIONE, potrebbero esserci degli spoiler, quindi se non avete ancora visto il film venite quando l'avete fatto.
Fase 1
Quando Guadagnino ha presentato il suo remake del film di Dario Argento, all'inizio ho storto il naso. Non che il primo film mi sia piaciuto a prima botta, ci è voluta una seconda visione prima che l'apprezzassi.
Così ho aspettato a lungo prima di vederlo, c'è chi lo ha amato, chi ha sparato a zero, dicendo che il film di Dario Argento sia intoccabile.
Quando ho storto il naso, pensai subito che l'operazione fosse piuttosto rischiosa, rifare un capolavoro comporta una sana dose di follia, e coraggio, ma ne comporta tanta di più se vuoi fare un film completamente diverso dall'opera Argentiana.
Ciò che effettivamente Guadagnino ha fatto, riprendere alcune tematiche del film di Argento, stravolgendone, e riuscire nell'impresa, è qualcosa di rischioso e di folle.
Ho sempre pensato che fare remake sia un operazione che in un certo senso ti mette le zappe ai piedi, perché c'è sempre il confronto con l'opera originale, e non sempre riescono.
Non si può dire questo dell'opera di Luca Guadagnino, che si presenta come un film solido, che non sfigura affatto con il film originale, e ha atmosfere che più che far paura inquietano.
Fase 2
La Visione
Dirigere un horror di questi tempi e farlo nella maniera giusta non è roba da tutti.
Dirigerlo invece, pensando di fare un film con una vita a se, prendendo l'idea di un altro film è roba che solo i registi navigati sanno fare.
La lunghezza di Suspiria di Guadagnino, mi ha fatto subito pensare che questi ha voluto sin da subito stravolgere tutte le regole canone di un film horror che bene o male subera un film normale, i novanta minuti di durata, non tocca mai i cento.
Il Suspiria di Guadagnino, è un opera a se, che vuole cambiare le regole del gioco, con alcuni accorgimenti innovativi inusuali per l'horror, e ne fanno un film che certamente merita la visione e anche qualche cosa in più.
Prima della visione, metto questo appunto, ho letto alcune critiche molto positive, dopo quelle negative di Venezia, ma andiamo al dunque, sono appunto queste critiche positive, che mi hanno convinto a dare una chance al Suspiria di Guadagnino, e sinceramente parlando, sono felice di averlo fatto, primo perché mi sono trovata davanti un horror con le palle, poi perché presenta non donne indifese alle prese con qualcosa di più grande di loro, ma donne ben consapevoli di essere streghe, e che fanno in modo che Susie interpreatata da Dakota Johnson, diventi letteralmente la mater suspiriorum; e quindi una di loro.
Tilda Swinton è immensa, nel suo ruolo di maestra di danza, la sua fisionomia fisica ricorda veramente quella di una ballerina, e come strega fa più paura delle sue complici, mentre Susie diventa la prescelta per prendere il suo corpo per la mater suspiriorum, e le altre streghe la portano piano piano ad accettare il tutto.
L'altra cosa positiva, si parla molto di femminilità nel film, delle abilità femminili rivolte alla stregoneria, ciò che non succedeva col film di Argento, il tutto girato meticolosamente come se fosse una lenta discesa agli inferi che comincia sin da quando Susie è una bambina Hamish, il riferimento religioso non è da sottovalutare.
Ma c'è molto di più in questo Suspiria, innanzitutto è ambientato a Berlino nel 1977, ci sono gli echi ancora della guerra fredda, i fantasmi del nazismo, del terrorismo e tanto altro ancora.
Posso semplicemente dire che questo remake, non solo è quasi migliore dell'originale, ma è assai più completo, perché mostra la vita attorno al microcosmo di streghe racchiuso dentro la scuola di danza, la paura e la fragilità delle due ballerine, precedentemente scelte e che fanno una brutta fine.
Fase 3 Conclusione
Mi rendo conto che la recensione è piuttosto lunga, ma volevo dire un sacco di cose, e finalmente le ho dette, per me anche questa versione di Suspiria si può annoverare nel capolavoro, o se preferite quasi capolavoro, e che Guadagnino si conferma un regista su cui si può puntare, anche facendo una versione personalissima confrontandosi con un film ormai leggendario, diretto da un grande regista come Dario Argento.
Un bellissimo omaggio direi.
Se volete leggere il mio parere continuate la lettura, ATTENZIONE, potrebbero esserci degli spoiler, quindi se non avete ancora visto il film venite quando l'avete fatto.
Fase 1
Quando Guadagnino ha presentato il suo remake del film di Dario Argento, all'inizio ho storto il naso. Non che il primo film mi sia piaciuto a prima botta, ci è voluta una seconda visione prima che l'apprezzassi.
Così ho aspettato a lungo prima di vederlo, c'è chi lo ha amato, chi ha sparato a zero, dicendo che il film di Dario Argento sia intoccabile.
Quando ho storto il naso, pensai subito che l'operazione fosse piuttosto rischiosa, rifare un capolavoro comporta una sana dose di follia, e coraggio, ma ne comporta tanta di più se vuoi fare un film completamente diverso dall'opera Argentiana.
Ciò che effettivamente Guadagnino ha fatto, riprendere alcune tematiche del film di Argento, stravolgendone, e riuscire nell'impresa, è qualcosa di rischioso e di folle.
Ho sempre pensato che fare remake sia un operazione che in un certo senso ti mette le zappe ai piedi, perché c'è sempre il confronto con l'opera originale, e non sempre riescono.
Non si può dire questo dell'opera di Luca Guadagnino, che si presenta come un film solido, che non sfigura affatto con il film originale, e ha atmosfere che più che far paura inquietano.
Fase 2
La Visione
Dirigere un horror di questi tempi e farlo nella maniera giusta non è roba da tutti.
Dirigerlo invece, pensando di fare un film con una vita a se, prendendo l'idea di un altro film è roba che solo i registi navigati sanno fare.
La lunghezza di Suspiria di Guadagnino, mi ha fatto subito pensare che questi ha voluto sin da subito stravolgere tutte le regole canone di un film horror che bene o male subera un film normale, i novanta minuti di durata, non tocca mai i cento.
Il Suspiria di Guadagnino, è un opera a se, che vuole cambiare le regole del gioco, con alcuni accorgimenti innovativi inusuali per l'horror, e ne fanno un film che certamente merita la visione e anche qualche cosa in più.
Prima della visione, metto questo appunto, ho letto alcune critiche molto positive, dopo quelle negative di Venezia, ma andiamo al dunque, sono appunto queste critiche positive, che mi hanno convinto a dare una chance al Suspiria di Guadagnino, e sinceramente parlando, sono felice di averlo fatto, primo perché mi sono trovata davanti un horror con le palle, poi perché presenta non donne indifese alle prese con qualcosa di più grande di loro, ma donne ben consapevoli di essere streghe, e che fanno in modo che Susie interpreatata da Dakota Johnson, diventi letteralmente la mater suspiriorum; e quindi una di loro.
Tilda Swinton è immensa, nel suo ruolo di maestra di danza, la sua fisionomia fisica ricorda veramente quella di una ballerina, e come strega fa più paura delle sue complici, mentre Susie diventa la prescelta per prendere il suo corpo per la mater suspiriorum, e le altre streghe la portano piano piano ad accettare il tutto.
L'altra cosa positiva, si parla molto di femminilità nel film, delle abilità femminili rivolte alla stregoneria, ciò che non succedeva col film di Argento, il tutto girato meticolosamente come se fosse una lenta discesa agli inferi che comincia sin da quando Susie è una bambina Hamish, il riferimento religioso non è da sottovalutare.
Ma c'è molto di più in questo Suspiria, innanzitutto è ambientato a Berlino nel 1977, ci sono gli echi ancora della guerra fredda, i fantasmi del nazismo, del terrorismo e tanto altro ancora.
Posso semplicemente dire che questo remake, non solo è quasi migliore dell'originale, ma è assai più completo, perché mostra la vita attorno al microcosmo di streghe racchiuso dentro la scuola di danza, la paura e la fragilità delle due ballerine, precedentemente scelte e che fanno una brutta fine.
Fase 3 Conclusione
Mi rendo conto che la recensione è piuttosto lunga, ma volevo dire un sacco di cose, e finalmente le ho dette, per me anche questa versione di Suspiria si può annoverare nel capolavoro, o se preferite quasi capolavoro, e che Guadagnino si conferma un regista su cui si può puntare, anche facendo una versione personalissima confrontandosi con un film ormai leggendario, diretto da un grande regista come Dario Argento.
Un bellissimo omaggio direi.
Cassy ti assicuro che questo qui mi è piaciuto più dell'originale xD
RispondiEliminaSono curioso di guardarlo.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Grande, Arwen!
RispondiElimina:) ciao Keoma, è da un sacco che non ti vedevo, benvenuto alla fabbrica xD
Eliminasolo perché ti leggo in silenzio. Ci sono sempre ma nell'ombra. Un po' inquietante a dire il vero ahah
Eliminaaaaaaaaaaah ma leggimi alla luce del sole xD
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