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La Rabbia

Continua il viaggio nel cinema di Pier Paolo Pasolini, a cui ho dedicato praticamente tutto il mese di Gennaio, primo documentario diretto a 4 mani con un altro scrittore Giovanni Guareschi, documentario che nonostante siano passati più di cinquant'anni dalla sua uscita, riesce a sorprendere per quanto risulti profetico.



Si parla praticamente di tutto, la visione dell'italia e del mondo di questi due intellettuali è critica, non concede spazi benevoli a nessuno, si ricorda in quello di Pasolini anche Marilyn Monroe, l'arrivo di Ava Gardner in Italia, e le tragedie, gli eventi storici che hanno coinvolto non soltanto l'italia ma il mondo intero.
Una visione interessante, sincera, limpida e senza maschere, che viene presentata come una inchiesta, un documento unico ed eccezionale, che merita uno sguardo oggi, soprattutto per motivi storici. A me è piaciuto molto, e sinceramente da Pasolini non potevo aspettarmi niente di meno, infatti anche se non tocca i vertici del capolavoro, si ci avvicina, per la sua sincerità, e soprattutto la sua espressione libera e acuta sulla società italiana e sul mondo in generale, si arriva a criticare tutto, compresi i comunisti.
Non c'è satira, soltanto una sorprendente inchiesta con immagini di repertorio anche, che lascia sorpresi noi spettatori anche per la cura e la consapevolezza con cui i fatti sono narrati.
Un documentario senza dubbio da guardare, anche per chi si sta approcciando al cinema di Pasolini come sto facendo io in questi giorni.
Per me è un altra perla del grande regista italiano, per cui la stima sta crescendo ogni giorno di più, e tra poco mi aspetta la visione di Porcile, altro suo film, che recensirò domani.
Intanto non perdetevi questo bellissimo documentario, un pezzo storico che non può mancare nella vostra collezione.



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