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Uccellacci e Uccellini

Secondo appuntamento con Pier Paolo Pasolini, devo dire che questo mio speciale è tutto in crescendo, ecco un altro capolavoro finalmente recensito alla fabbrica.
Si tratta di un film questa volta diverso, strutturalmente legato molto al surrealismo, infatti è una pellicola particolare rispetto alle sue precedenti, con protagonista niente di meno che Totò, e quando un grande comico incontra Pasolini scoccano scintille, ecco il mio parere.



Ho sempre adorato fare rassegne cinematografiche, scoprire autori che apprezzavo, approfondire, capire il loro cinema, le loro tematiche e via dicendo, quest'anno, è cominciato alla grande con questo special dovuto dalle mie parti al grande Pier Paolo Pasolini.
Le sue tematiche ci sono tutte, una critica al consumismo più bieco, alla religione che sembra sia su un altro pianeta, e il mondo fatto dalla gente, divisa ovviamente tra ricchi e poveri.
Protagonisti sono un padre e un figlio che vagano senza meta in un non luogo senza nome, parlano della realtà della vita, ad un certo punto incontrano un corvo, una specie di alter ego di Pasolini, che racconta loro le avventure di due frati, a cui S Francesco ha ordinato di evangrelizzare i falchi e i passeri.
Ed è proprio qui che il film prende una struttura surrealista, ma il suo è un surrealismo favolistico, divertente, a tratti anche sarcastico sulle derive del potere, tanto care al cinema di Pasolini.
E' un film particolare, unico nella filmografia del  grande regista e intellettuale italiano, in cui Totò recita da Dio, pur essendo ormai ceco - quando si dice un attore nato - e malato, ed è spalleggiato da Ninetto Davoli che interpreta suo figlio, e l'altro frate nella parte dove Pasolini critica la religione.
In questo film la polemica non manca, come anche il pessimismo che accompagna da sempre il cinema, però sono narrati a livello stilistico in maniera differente rispetto gli altri suoi film.
Pasolini stesso disse che questo film era una favola, a cui non mancano mai le polemiche incazzate, ma narrate questa volta in maniera visionaria e surreale, come solo un grande regista sa fare.
Un film che non è una semplice pellicola di intrattenimento, e che certamente colpisce per la sua perspicacia, e la sua visionarietà
Immenso Totò, un attore che è una leggenda del nostro cinema, e che nonostante tutto  noi italiani non abbiamo mai dimenticato.
Uccellacci e Uccellini è un altra pellicola indimenticabile, un capolavoro che merita di essere conosciuto da tutti i cinefili italiani e non, perché Pasolini è un regista che merita ampio spazio nelle collezioni di tutti i cinefili, e questo film mi ha convinta ancora di più, infatti oggi ho visto La Rabbia, un documentario diretto a 4 mani con Giovanni Guareschi, che recensirò domani.
E domani vedrò un altro film di Pasolini: Porcile, che da quanto ho letto da Robydick, è un film abbastanza criptico, ma come sapete io non mi spavento davanti ai film criptici, me li guardo e li assimilo, faccio ricerche, condivido e conosco.
Una piccola fiaba polemica, sarcastica, e surreale come solo un genio del cinema riesce a fare.




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