Eh si, non poteva mancare anche Jane Campion che con Holy Smoke ingaggia due attori straordinari, l'allora emergente Kate Winslet e quella vecchia volpe di Harvey Keitel, e il risultato è esplosivo.
Complice una sceneggiatura e una regia che non lascia nulla a desiderare, la Campion dirige un film fresco, sincero che può essere visto come un opera piccola, ma che a conti fatti è molto più di quello che sembra.
Ruth Barron è una ragazza alla ricerca di se stessa e di una risposta spirituale, durante un viaggio in India rimane soggiogata da un guru indiano, tale Baba, e non fa ritorno a casa. I genitori preoccupati, si rivolgono a un Exit Counselor per riportare a casa la figlia, ed è la madre che va in India a riprendersela, ma con un pretesto, le devono far capire che suo padre è in punto di morte e che la vuole vedere un ultima volta, quando la ragazza arriva si trova davanti a Pj Waters, che la rinchiude con se in una casetta per deprogrammarla e farla tornare alla realtà, e non sarà affatto facile perchè nonostante le premesse Ruth si rivela molto forte invece che fragile, e anche lui è un osso duro, due persone forti che combattono verbalmente lei per difendere le sue idee, lui per rimetterla a posto, ma quando i due fanno l'amore le cose si complicano...
E' il film più carnale di Jane Campion, che come protagonisti mette due attori che sanno tenersi testa, la giovane Kate Winslet che dimostra di non temere il talento di Harvey Keitel, e quest'ultimo non fa da maestro alla sua giovane partner, fa esattamente il suo lavoro, senza pretendere di insegnare nulla, e forse per questo il film è uscito bene, Pj e Ruth sono entrambi molto forti, e la ragazza non è certo una che si lascia comandare a bacchetta, anzi, è lei che darà filo da torcere a Pj, molto prima che capirà che la strada che ha intrapreso non era quella giusta...e lui ci stava rimanendo eh?
Un ottimo film che anche se non è un capolavoro, riesce a spiegare quanto può essere tortuosa una strada che sembra quella giusta per le cose che fa vedere, ma in realtà è solo fumo negli occhi.
Complice una sceneggiatura e una regia che non lascia nulla a desiderare, la Campion dirige un film fresco, sincero che può essere visto come un opera piccola, ma che a conti fatti è molto più di quello che sembra.
Ruth Barron è una ragazza alla ricerca di se stessa e di una risposta spirituale, durante un viaggio in India rimane soggiogata da un guru indiano, tale Baba, e non fa ritorno a casa. I genitori preoccupati, si rivolgono a un Exit Counselor per riportare a casa la figlia, ed è la madre che va in India a riprendersela, ma con un pretesto, le devono far capire che suo padre è in punto di morte e che la vuole vedere un ultima volta, quando la ragazza arriva si trova davanti a Pj Waters, che la rinchiude con se in una casetta per deprogrammarla e farla tornare alla realtà, e non sarà affatto facile perchè nonostante le premesse Ruth si rivela molto forte invece che fragile, e anche lui è un osso duro, due persone forti che combattono verbalmente lei per difendere le sue idee, lui per rimetterla a posto, ma quando i due fanno l'amore le cose si complicano...
E' il film più carnale di Jane Campion, che come protagonisti mette due attori che sanno tenersi testa, la giovane Kate Winslet che dimostra di non temere il talento di Harvey Keitel, e quest'ultimo non fa da maestro alla sua giovane partner, fa esattamente il suo lavoro, senza pretendere di insegnare nulla, e forse per questo il film è uscito bene, Pj e Ruth sono entrambi molto forti, e la ragazza non è certo una che si lascia comandare a bacchetta, anzi, è lei che darà filo da torcere a Pj, molto prima che capirà che la strada che ha intrapreso non era quella giusta...e lui ci stava rimanendo eh?
Un ottimo film che anche se non è un capolavoro, riesce a spiegare quanto può essere tortuosa una strada che sembra quella giusta per le cose che fa vedere, ma in realtà è solo fumo negli occhi.
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