Eh si, Danny Boyle torna al cinema, con questo film, Trance: protagonista James McAvoy, attore peraltro molto interessante, e da tenere d'occhio, nel ruolo di Simon, assistente in una casa d'aste che si mette in affari con una banda di ladri per rubare un dipinto...solo che le cose non andranno lisce come l'olio, perchè Simon fa si che il quadro non venga rubato e lo nasconde, e per colpa di un incidente dimentica il nascondiglio del quadro, come fare per reimpostare la memoria? Ci pensa una dottoressa....ma le cose non sono esattamente come sembrano.
Dove sono i tempi di The Millionaire? Vera e propria consacrazione di questo talentuoso regista, premiato con l'oscar come miglior film, ebbene quei tempi sono lontani.
Sebbene questo film sia un prodotto accattivante e interessante, è lo script che presenta dei problemi.
Anche se Danny Boyle è in fase di sperimentazione, ma è una parola grossa me ne rendo conto, anche se gli attori fanno un bellissimo lavoro, quello che non va è proprio lo script, se da una parte vira per costruire la memoria di Simon, dall'altra vira per un territorio che con il film non centra un bel niente.
La psicologa che deve aiutare Simon a ricordare è il punto centrale del film, ma si può dire che i due abbiano vissuto in passato una storia - scusate lo spoiler ma non ne potevo fare a meno - e che c'erano anche stati dei maltrattamenti, per questo lei gli ha cancellato la memoria della loro storia - e questo che centra? Non ha perso la memoria con l'incidente stradale?
Ecco è proprio questo che non va in questo film, il continuo cambiamento di trama che rende il film incomprensibile, se da una parte l'opera risulta interessante e piena di potenzialità da un altra il regista non sa come rendere appetibile il film magari con qualche scena pepata, Boyle non riesce a tenere il filo del discorso, tra continui flashback che ricostruiscono la vita di Simon, tra sbalzi di umori e altre cose per la prima volta Danny Boyle, ha una ricetta che non ha saputo imbastire bene.
Ci si perde per strada, dentro un film che non riesce a parlare bene al pubblico, e se ve lo dice una Lynchana ci dovete credere, questa volta ha peccato di presunzione, peccato perchè come regista l'ho sempre apprezzato molto dai tempi di Trainspotting, c'è troppa carne al fuoco, e c'è un regista che ha perso il filo del suo film, che è come se fosse andato per i fatti suoi senza che Boyle riuscisse ad acchiapparlo per riportarlo a posto. Peccato.
Voto: 6 Solo perchè c'è quel grandissimo di Vincent Cassell e anche per Rosario Dawson.
Dove sono i tempi di The Millionaire? Vera e propria consacrazione di questo talentuoso regista, premiato con l'oscar come miglior film, ebbene quei tempi sono lontani.
Sebbene questo film sia un prodotto accattivante e interessante, è lo script che presenta dei problemi.
Anche se Danny Boyle è in fase di sperimentazione, ma è una parola grossa me ne rendo conto, anche se gli attori fanno un bellissimo lavoro, quello che non va è proprio lo script, se da una parte vira per costruire la memoria di Simon, dall'altra vira per un territorio che con il film non centra un bel niente.
La psicologa che deve aiutare Simon a ricordare è il punto centrale del film, ma si può dire che i due abbiano vissuto in passato una storia - scusate lo spoiler ma non ne potevo fare a meno - e che c'erano anche stati dei maltrattamenti, per questo lei gli ha cancellato la memoria della loro storia - e questo che centra? Non ha perso la memoria con l'incidente stradale?
Ecco è proprio questo che non va in questo film, il continuo cambiamento di trama che rende il film incomprensibile, se da una parte l'opera risulta interessante e piena di potenzialità da un altra il regista non sa come rendere appetibile il film magari con qualche scena pepata, Boyle non riesce a tenere il filo del discorso, tra continui flashback che ricostruiscono la vita di Simon, tra sbalzi di umori e altre cose per la prima volta Danny Boyle, ha una ricetta che non ha saputo imbastire bene.
Ci si perde per strada, dentro un film che non riesce a parlare bene al pubblico, e se ve lo dice una Lynchana ci dovete credere, questa volta ha peccato di presunzione, peccato perchè come regista l'ho sempre apprezzato molto dai tempi di Trainspotting, c'è troppa carne al fuoco, e c'è un regista che ha perso il filo del suo film, che è come se fosse andato per i fatti suoi senza che Boyle riuscisse ad acchiapparlo per riportarlo a posto. Peccato.
Voto: 6 Solo perchè c'è quel grandissimo di Vincent Cassell e anche per Rosario Dawson.
Ti dirò, l'ho trovato a tratti trash e un po' pomposo ma non mi è dispiaciuto. Merito forse del fascino di Cassel? :P
RispondiEliminaanche a me non è dispiaciuto, difatti gli ho dato 6, ma aveva delle potenzialità pazzesche, peccato che Boyle si è lanciato all'impazzata :)
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