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Splatters Gli Schizzacervelli - Brainhead


Arwen
Oookay doveva pur cominciare qualche collaborazione, e allora andiamo, oggi c'è un ospite speciale per recensire questo pazzo pazzo film di Peter Jackson, ho accanto a me Babol, ovvero la mitica Bolla e come primo film ho scelto un horror, di cui io e lei siamo ghiotte cultrici del genere, e chi frequenta questo lido e il suo sa di cosa sto parlando, bene lascio la parola alla Bolla e poi continuo io; Bollicina a te...

Babol
La prima volta che vidi Splatters - Gli schizzacervelli è stata, neanche a dirlo, in una puntata della vecchia Notte Horror e non avete idea di quanto ci rimasi male: quello non era un horror, era una ca**ata bella e buona! Preti e infermiere zombi (che, tra l'altro, se non ricordo male nella versione italiana parlano pure, tra un verso e l'altro), pargoletti deformi, scimmie-ratto, interi apparati interni semoventi e, per finire, una macellata finale più comica che disgustosa erano cose che, all'epoca, non concepivo in un horror, che in quanto tale avrebbe dovuto essere serio e pauroso. Questo già dovrebbe farvi capire quanto Peter Jackson (che già aveva firmato il sanguinosissimo Bad Taste/Fuori di testa) fosse incredibilmente avanti per quegli anni, visto che ora la contaminazione tra horror e commedia è talmente affermata che, spesso, anche nella più truce serietà spunta qualche supercazzola ad alleggerire il tutto... e dovrebbe farvi capire anche che, superato lo shock, una cosa simile non avrebbe potuto lasciarmi indifferente, tanto che la videocassetta di Splatters era stata comunque segretamente conservata e riguardata un altro paio di volte "per capire meglio" e poi perché, sinceramente, vedere un prete scagliarsi contro gli zombi come un novello Bruce Lee al grido di "Sono il ninja di Dio!!" mi aveva fatta sbellicare. La gentile proposta di Arwen è stata una scusa per riguardare Splatters dopo anni con un'ottica più "adulta" e meno legata ad eventuali pregiudizi, cosa che, finalmente, mi ha consentito di apprezzare al meglio questo incredibile, esilarante ed esageratissimo bagno di sangue, l'unico, a quanto pare, in grado di soddisfare l'atavica sete di gore del mio amato Eli Roth. Il che è tutto dire!



Da un punto di vista puramente gore diciamo che, in effetti, Peter Jackson non si fa mancare nulla. Se si togliessero, infatti, tutti gli elementi grotteschi dalla vicenda, si potrebbe tranquillamente dire che il regista neozelandese non abbia avuto pietà di nulla e di nessuno, soprattutto dello spettatore, e che ogni dettaglio schifoso che possa mai venirvi in mente sicuramente riuscirete a trovarlo in Splatters: smembramenti, decapitazioni, gente frullata, cadaveri che esplodono, addirittura persone a cui vengono tirati fuori a forza dal corpo casse toraciche e l'intero apparato digerente (giuro. Tutto!!), nominatene uno e vedrete che Jackson ce l'avrà messo, senza contare che gli zombi fanno ridere sì ma sono anche pericolosissimi. L'inquietudine, invece, è stata completamente bandita da Splatters: tutto ruota infatti attorno alla triste vita di un loser soffocato da una madre che, da zombi, diventa ancora più opprimente e alla storia d'amore tra lui e l'immigrata Paquita. Le gag sull'argomento si sprecano, con questa vecchia rompipalle e cattivissima anche da viva il cui unico scopo è tenere il figlio a guinzaglio e farsi bella agli occhi della società, tanto che la prima parte è molto più divertente della seconda (e sinceramente, il pranzo a base di crema inglese è MOLTO più schifoso della tanto celebrata sequenza del tagliaerbe) che, per contro, tende ad essere ripetitiva: c'è un limite, infatti, anche alle urla e al sangue che posso sopportare e, arrivata alla fine di Splatters, mi sono sentita piena e devastata dal mal di testa, come se avessi mangiato tre cene di capodanno. Tra un'allegra belinata e l'altra quello che salta all'occhio è come la sceneggiatura sia un circolo perfetto che consente al protagonista Lionel di diventare finalmente un cavaliere (un po' come accadrà poi a Shaun in Shaun of the Dead), per quanto imbranato, senza macchia e senza paura, in grado di badare a sé stesso e agli altri e di tagliare letteralmente il cordone ombelicale che lo lega a mmadree: la rinascita del protagonista è sconvolgente e per nulla metaforica, vedere per credere! Gli effetti speciali sono ben fatti e, per quel che ne posso capire, uniscono stop motion, pupazzi e make up prostetico in un mix che, in alcune sequenze, risente un po' il peso del tempo (i fasti della WETA sono ancora lontani!) ma che nel complesso centra in pieno l'atmosfera esageratamente goliardica di Splatters che, per inciso, viene reso ancora più frizzante e simpatico dall'utilizzo di tanti bravi caratteristi sui quali spiccano la stronzissima Elizabeth Moody nei panni della madre e il dinoccolato Timothy Balme in quelli di Lionel. Quindi, se con questo caldo volete farvi una spensierata e rinfrescante doccia di sangue, visceri e quant'altro, avete trovato il film giusto!


Arwen
Avevo letto in giro che Splatters gli schizzacervelli fosse il film più splatter e gore mai realizzato, quando uscì al cinema sull'onda del successo di un altro film di Peter Jackson; il bellissimo Creature del cielo, lo devo dire, per molto tempo e prima che Robydick mi battezzasse con Fulci e Romero, avevo tenuto alla larga questo genere, perchè vedere viscere e sangue a litri mi impressionava, però come sempre succede quando mi avvicino a un genere nuovo, la curiosità prende sempre il sopravvento sulla paura, e lo devo dire, ci sono scene da scompisciare, scene da pelle d'oca, come la Bolla, anche io prediligevo un genere di horror un po' diverso ma la vena umoristica e demenziale di questo film sono irresistibili, molto più del capolavoro La Casa di Sam Raimi, qui Peter Jackson porta alle estreme conseguenze un film dalla trama bizzarra e scompisciata dove tutto è grottesco e portato al limite.
Il film è una commedia horror demenziale che non perde mai il suo fine, i pesonaggi sono bizzarri, abbiamo Lionel, succube di una mamma che grazie al morso di una scimmia diventa uno zombie, che infetterà qualsiasi persona le si avvicini, e cadranno tutti come le pedine del domino, attivando una reazione a catena di difficile risoluzione, il film peraltro è ricchissimo di metafore facendo una satira grottesca e sopra le righe sui rapporti madri/figli, il bello di questo film, è proprio questo.
Tutto è portato all'estremo, all'esagerazione, il colpo di genio di Peter Jackson, ancora lontano dai fasti che lo porteranno a vincere il premio oscar, sta nel ben calibrare il tutto, riuscendo nell'ardua impresa di far ridere lo spettatore in un film horror/splatters, dimostrando non solo di fare qualcosa di nuovo e originale per i tempi, ma anche di innovare un genere piuttosto serioso e drammatico, con una vena goliardica mettendoci il suo senso dell'umorismo.
Si durante la visione mi sono divertita, e mi sono spaventata, e solo Peter Jackson, con il suo enorme talento, è capace di farlo.
Questo film chiude la trilogia splatters con cui Jackson ha cominciato la sua favolosa carriera, ringrazio l'amica Babol per aver accettato di recensirlo con me , ci tenevo a scrivere la recensione con lei perchè come me è una fanatica dell'horror, quindi chi meglio di lei per recensire Splatters?
Brainhead nell'originale ricordiamolo, in Italia hanno sempre il vizio di storpiare, ma va bene, a differenza di Babol, non avevo ancora visto il film, l'ho visionato diversi mesi fa, e devo dire che proprio questo è il momento giusto per recensirlo, dato che in estate di solito si guardano film horror.
Se non vi spaventate alla vista di 15 litri di sangue che sgorga, a vedere gente frullata o maciullata con un tosaerbe è il film giusto per voi, astenersi chi è sensibile alla vista del sangue, anche per poche gocce.
Film che, oltre ad essere a basso costo, la sua realizzazione è piuttosto artigianale.
Quando l'ho programmato per la visione avevo paura di vedere la solita buffonata che me l'avrebbe fatta fare sotto dalla paura, invece mi sono divertita, e non solo...m'ha dato una paura di quelle che non scorderò mai più nella mia vita, questo vuol dire che il film, in tutto il suo essere grottesco centra il bersaglio.
Peter Jackson non voleva fare un film serio, ma tutto sopra le righe, mettendoci anche una satira grottesca sulla famiglia, infatti chi non si metterebbe a ridere sul rapporto tra madre e figlio, chi non si piegherebbe in due dalle risate durante la festa che finisce in un bagno di sangue?
In sostanza, Splatters è un piccolo capolavoro, ormai entrato di diritto tra i miei cult movies di genere horror, e come si fa a non farlo entrare.
Se volete divertirvi anche con un horror è il film giusto per voi, se siete schizzinosi astenetevi, se amate i film demenziali e grotteschi mixate con litri di sangue a palate, e maciullamenti vari è il film giusto per voi, vi divertirete non poco, ma un mondo.
Voto: 8 e 1/2



Commenti

  1. Come scrivevo dalle parti della Bolla, film stracult per me!

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  2. anche per me uno stracult e bella l'idea della recensione quadrumane...!!!!

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  3. La Casa di Raimi per me rimane sempre il top ma anche questo non scherza!
    Grazie della proposta di collaborazione... sto cercando il titolo del prossimo film :P

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  4. doppia recensione, doppio commento in cui dico che i film splatterosi di peter jackson dovrei recuperarli.
    forse... :)

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    1. e che aspetti a recuperarli? Dai che ti vengo a leggere :D

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  5. E' un cult! E a me la scena della mamma zombie che si mangia l'orecchio caduto nel budino mi fa ancora venire i conati a distanza di vent'anni! :-p

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    1. eh si, è un pochino schifosa quella scena hahaha per questo è irresistibile :D

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