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Legend

I due gemelli Krey, sono una leggenda della criminalità organizzata, ma devono fare i conti con il loro rapporto conflittuale e una donna, che tenta di accettare il marito e il suo stile di vita con non poche difficoltà.

Sembra un film costruito a pennello su Tom Hardy, che qui interpreta in un doppio ruolo i due gemelli.
Il film va visto proprio per la bravura di questo attore, che riesce a cogliere le diverse personalità dei due fratelli in un tuttuno, e non è facile.
In sostanza si tratta di un prodotto godibile per certi standard cinematografici, che non pretende di essere un grande film, anche se certi difetti come l'incentrare il tutto su Hardy ha dato ombra ad altri interpreti.
E' vero che Hardy è bravo, però date spazio anche agli altri attori.
Tuttavia forse è il film che richiede di concentrarsi tutto sui gemelli e il loro rapporto distruttivo.
Un film che riesce a intrattenere senza annoiare ma anzi coinvolgendo il pubblico ha un asso nella manica, ciò che manca al film è la scintilla che lo rende grande, il resto lo si può benissimo tenere in secondo piano.
Qui l'asso nella manica è Tom Hardy e la sua bravura.
La regia si concentra sulla recitazione del protagonista, anche se la storia della moglie di uno dei fratelli mi ha colpita positivamente; una donna innamorata che non ascolta ciò che le dice sua madre per poi scoprire che quello che le diceva era la verità, la scelta drammatica che ha fatto, la sua solitudine hanno colpito più di un mio punto sensibile.
Poi c'è la violenza, sempre misurata mai gratuita che il regista propone al pubblico: ed è la violenza con cui i due fratelli Krey devono convivere per le strade londinesi, tra furti, rapine e omicidi, diventano in breve tempo delle leggende del crimine.
In conclusione, film godibile, con un bravissimo Tom Hardy, ma resta un opera senza infamia e senza lode che riesce ad intrattenere abbastanza bene.
Voto: 6 e 1/2


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