E per il ciclo horror Stories abbiamo It Questa settimana, si lo so, doveva esserci Absentia, ma verrà recensito insieme agli altri film che dal 29 ottobre al 2 novembre saranno recensiti per lo speciale di halloween.
Allora, preciso che punto primo: non ho mai letto nè il libro di King, nè ho visto la miniserie anni novanta anche se ce l'ho, quindi in questi giorni cercherò di colmare questa mia lacuna.
Punto secondo: cercherò di esprimere con parole semplici ciò che penso del film.
Il film non è certo un capolavoro, ma è fatto bene, molto bene, e leggendo in giro noto che rispetto alla miniserie anni novanta, rispetta lo spirito del romanzo.
Un motivo in più per vederlo, anche perchè da horrorofila credo sia giusto visionarlo, ma è anche giusto leggere il romanzo originale di King, che spero di procurarmi presto.
Certo che nel terzo millennio la libertà di un regista nel girare un film rispetto alla miniserie televisiva - sono cose ovviamente che ho letto, appena la visiono ne parlerò per bene - e vi parlo di ventisette anni fa, è meno controllata rispetto alla censura.
In tv si sa, in quegli anni non si poteva andare oltre.
Ma bene o male questa storia di bambini che spariscono, attirati da un pagliaccio che sembra benevolo ma in realtà è un demone che li mette davanti alle loro paure più grandi mi ha catturata e sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Sono in molti ad evitare di chiamare questo film come remake, e io sono daccordo a riguardo, perchè questa è la trasposizione cinematografica del romanzo di King, e con la miniserie non centra niente.
Devo dire però che è un film particolare, che non può piacere a tutti, e sarebbe anche comprensibile, visto la staticità di alcune scene.
Staticità che a sorpresa genera angoscia, e terrore nello spettatore, e ve lo dico io che in alcuni momenti sono rimasta atterrita dalle scene, che in alcuni momenti sono cariche di inquietudine, segno che questo Andrès Muschetti con l'horror ci sa fare eccome se ci sa fare.
Vi sembra poco? Assolutamente no, dovete fidarvi del vostro istinto e soprattutto del mio punto di vista.
La cosa che mi ha colpito molto è che It è innanzitutto un film sull'infanzia, ma può essere visto anche come metafora, sull'oscurità che vive vicino a noi, oltre sulla paura in generale emozione che fa parte della natura umana da sempre.
E devo ringraziare sia king che ha scritto il libro - chissà se lo becco dalle mie parti - e Muschetti che ha girato la versione cinematografica.
Ricordiamo che questa è la prima parte, la seconda verrà girata prossimamente, spero che entro l'anno prossimo la vedremo al cinema, perchè sono curiosa se il mostro It tornerà per attaccare altri bambini.
Pennywise è il pagliaccio che cattura i bambini, un babau che fa venire la pelle d'oca, e come è sapiente nel giocare con ciò che i protagonisti hanno perduto, ma anche i bambini che sono protagonisti di questa avventura non sono certo campioni di popolarità, sono i cosidetti sfigati...uno di loro balbetta pure.
Lo devo dire mi è piaciuto moltissimo, ma chi se ne frega se non è un capolavoro? L'importante è vederlo e soprattutto condividere il mio parere con altri amici che mi leggono.
La narrazione di Muschetti, ne fa un opera molto interessante che è capace anche di far vivere la paura di quei bambini sulla nostra pelle, oggi non siamo proprio abituati a horror così narrativi, ed è un peccato perchè si sprecano cose come le emozioni, che in film del genere dovrebbero essere fondamentali
Consigliatissimo veramente.
Voto: 7
Allora, preciso che punto primo: non ho mai letto nè il libro di King, nè ho visto la miniserie anni novanta anche se ce l'ho, quindi in questi giorni cercherò di colmare questa mia lacuna.
Punto secondo: cercherò di esprimere con parole semplici ciò che penso del film.
Il film non è certo un capolavoro, ma è fatto bene, molto bene, e leggendo in giro noto che rispetto alla miniserie anni novanta, rispetta lo spirito del romanzo.
Un motivo in più per vederlo, anche perchè da horrorofila credo sia giusto visionarlo, ma è anche giusto leggere il romanzo originale di King, che spero di procurarmi presto.
Certo che nel terzo millennio la libertà di un regista nel girare un film rispetto alla miniserie televisiva - sono cose ovviamente che ho letto, appena la visiono ne parlerò per bene - e vi parlo di ventisette anni fa, è meno controllata rispetto alla censura.
In tv si sa, in quegli anni non si poteva andare oltre.
Ma bene o male questa storia di bambini che spariscono, attirati da un pagliaccio che sembra benevolo ma in realtà è un demone che li mette davanti alle loro paure più grandi mi ha catturata e sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Sono in molti ad evitare di chiamare questo film come remake, e io sono daccordo a riguardo, perchè questa è la trasposizione cinematografica del romanzo di King, e con la miniserie non centra niente.
Devo dire però che è un film particolare, che non può piacere a tutti, e sarebbe anche comprensibile, visto la staticità di alcune scene.
Staticità che a sorpresa genera angoscia, e terrore nello spettatore, e ve lo dico io che in alcuni momenti sono rimasta atterrita dalle scene, che in alcuni momenti sono cariche di inquietudine, segno che questo Andrès Muschetti con l'horror ci sa fare eccome se ci sa fare.
Vi sembra poco? Assolutamente no, dovete fidarvi del vostro istinto e soprattutto del mio punto di vista.
La cosa che mi ha colpito molto è che It è innanzitutto un film sull'infanzia, ma può essere visto anche come metafora, sull'oscurità che vive vicino a noi, oltre sulla paura in generale emozione che fa parte della natura umana da sempre.
E devo ringraziare sia king che ha scritto il libro - chissà se lo becco dalle mie parti - e Muschetti che ha girato la versione cinematografica.
Ricordiamo che questa è la prima parte, la seconda verrà girata prossimamente, spero che entro l'anno prossimo la vedremo al cinema, perchè sono curiosa se il mostro It tornerà per attaccare altri bambini.
Pennywise è il pagliaccio che cattura i bambini, un babau che fa venire la pelle d'oca, e come è sapiente nel giocare con ciò che i protagonisti hanno perduto, ma anche i bambini che sono protagonisti di questa avventura non sono certo campioni di popolarità, sono i cosidetti sfigati...uno di loro balbetta pure.
Lo devo dire mi è piaciuto moltissimo, ma chi se ne frega se non è un capolavoro? L'importante è vederlo e soprattutto condividere il mio parere con altri amici che mi leggono.
La narrazione di Muschetti, ne fa un opera molto interessante che è capace anche di far vivere la paura di quei bambini sulla nostra pelle, oggi non siamo proprio abituati a horror così narrativi, ed è un peccato perchè si sprecano cose come le emozioni, che in film del genere dovrebbero essere fondamentali
Consigliatissimo veramente.
Voto: 7
si decisamente ^_^
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